GRETA D’ADDA-RAI (29 NOVEMBRE): LE PRIORITÀ DEL GOVERNO
In piena discussione per la Manovra Economica, i sondaggi politici stilati da Greta d’Adda per la Rai provano a dare i “consigli” al Governo gialloverde in merito alle vere priorità che dovrebbe affrontare nei prossimi mesi di battaglie politiche verso le Elezioni Europee. Secondo gli elettori, la Quota 100 e soprattutto Reddito di Cittadinanza sono tutt’altro che l’emergenza per come viene mostrata da Lega e M5s nella Legge di Bilancio: il 38% degli intervistati ritiene che l’abbattimento del debito pubblico debba essere il vero punto di svolta per questo come per qualsiasi Governo. Al secondo posto troviamo il superamento della Legge Fornero sulle Pensioni (19%) mentre solo al terzo posto troviamo il Reddito di Cittadinanza, al 14%, appena sopra al problema tasse con la Flat Tax (al 12%). Nel sondaggio Rai, infine, la pensione di cittadinanza al 10% e la pace fiscale al 3% rappresentano gli altri punti “urgenti” della politica nostrana.
INDEX (6 DICEMBRE): INTENZIONI DI VOTO, LEGA DÀ 10% PUNTI AL M5S
I sondaggi politici due giorni prima la grande manifestazione di Piazza del Popolo avevano già “incoronato” Matteo Salvini a vero uomo “dell’anno” per la politica italiana: anche senza vedere la piazza piena della “nuova Lega” più centrista che “grillina”, i sondaggi stilati da Index Research presentati a Piazzapulita lo scorso giovedì davano la Lega davanti al M5s ormai di quasi dieci punti percentuali. Il 34,7% per il Carroccio mette ancora più all’angolo Luigi Di Maio fermo al 24,9% e non più in grado di “scaldare” la base degli elettori quel tanto per recuperare il terreno perduto dalle scorse Politiche. Non è che però gli altri partiti facciano meglio, anzi: sempre osservando le intenzioni di voto prodotte da Index si nota la crescita “da zero virgola” del Pd, al 17,7% non in grado di aumentare granché specie dopo il caos per il ritiro di Minniti e le voci di un nuovo partito renziano. Forza Italia resta al 7,5% mentre Fratelli d’Italia si attesta sul 4% su scala nazionale. Chiudono il sondaggio, +Europa al 2,3%, Potere al Popolo allo 2,2% e LeU in caduta libera all’1,7%.
IPSOS (4 DICEMBRE): PRIMARIE PD, IL 52% NON SCEGLIE NESSUN CANDIDATO
Ora prendiamoci però il giusto spazio per provare ad osservare più da vicino la situazione attuale delle Primarie Pd, il primo vero grande appuntamento politico del 2019 per provare a capire in che modo i dem approderanno alle Elezioni Europee in primavera: i sondaggi politici stilati da Ipsos in merito danno un “polso della situazione” non esattamente esaltante nella settimana che ha visto il ritiro del secondo candidato “favorito” al Congresso e il caos ancor di più generato dalla “posizione dubbia” di Matteo Renzi. Al momento il 26% degli elettori dem premierebbero il grande favorito Nicola Zingaretti, mentre il 14% ritiene che Marco Minniti possa ancora essere il candidato ideale (anche se si è ritirato dalla corsa per il Segretario); il dato più inquietante per il Partito Democratico però non è l’8% che prenderebbe Martina, ora l’under dog più probabile nella sfida delle Primarie, bensì il 52% che “non sa, non indica” nessuno dei candidati attuali.