DEMOPOLIS (31 DICEMBRE): L’80% SCONVOLTO DA CRESCITA LEGA
Si apre un anno decisivo per l’Europa e per la sfida tutta interna al Governo italiano: i sondaggi politici di questo periodo sono orientati da un lato alle intenzioni di voto “verso” le Europee e dall’altro ad un’analisi-bilancio dell’anno appena concluso sotto il profilo elettorale e di consenso. Ecco che i sondaggi stilati da Demopolis provano a mettere sul banco delle domande per gli elettori gli eventi che maggiormente hanno colpito l’immaginario degli intervistati lungo il 2018: su tutti si conferma all’80% il voto del 4 marzo con il successo del M5s e soprattutto la crescita-balzo della Lega di Salvini come dato più “sorprendente” dell’intero anno passato. Al 67% troviamo la nascita dell’Esecutivo Conte e il Contratto di Governo Di Maio-Salvini, mentre al 54% viene visto il bracco di ferro tra Ue e Governo italiano per la trattativa sulla Manovra di Bilancio come fatto eminente. Al 51% troviamo i casi Aquarius e Diciotti e la chiusura dei porti alle navi dei migranti, mentre la crisi del Pd e delle Sinistre si piazza al 40% delle “segnalazioni”.
DEMOS (31 DICEMBRE): SALVINI PERSONAGGIO DELL’ANNO 2018
Sempre Demos, ma sono sondaggi politici legati alla considerazione “più ampia” dell’attualità elettorale: è stato chiesto agli elettori intervistati quale sia il personaggio della politica italiana che si è particolarmente distinto in positivo nel corso del 2018, e la Lega anche qui la fa da padrone. Il significato di un balzo elettorale così ampio del Carroccio non può essere visto “staccato” dal fortissimo consenso per Matteo Salvini e le sue battaglie politiche: proprio il Ministro degli Interni al 29%, è considerato dal sondaggio Demos come il “personaggio dell’anno” lasciando le briciole agli altri politici in corsa. 11% per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 8% per il collega di Governo di Salvini, l’altro vicepremier Luigi Di Maio, e solo il 5% per il Premier Conte. Al 3% troviamo l’ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, rimasto ai margini dopo l’uscita di scena da Palazzo Chigi dopo le Elezioni Politiche del 4 marzo scorso.
BIDIMEDIA (24 DICEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO
Con le ultime intenzioni di voto prodotte dai sondaggi politici di Bidimedia del 2018, la Lega si conferma il vero fenomeno politico dell’anno, relegando al 26,5% il partito vincente alle ultime Elezioni Politiche del 4 marzo scorso, non proprio un’eternità fa. Per Salvini, seppure in piccola flessione rispetto ad inizio dicembre, il 31,4% è un grande successo di consenso mentre per Di Maio il passo indietro ha visto un correre ai ripari con il “rientro” in pista dell’auto-esule Alessandro Di Battista per i prossimi mesi di decisiva campagna elettorale verso le Europee 2019. In termini numerici, oltre ai due partiti di Governo, continuo lo stallo-crisi dei due principali partiti all’opposizione nei sondaggi politici elettorali: Berlusconi con Forza Italia resta ancorato al 8,1% mentre il Pd non riesce ancora scrollarsi di dosso le forti tensioni interne (in viste delle imminenti Primarie) e si ferma al 16,9% su scala nazionale. Per i partiti più piccoli, cresce +Europa al 3,4% appena sopra Fratelli d’Italia (3,3%) e ex LeU (al 2,2%): Potere al Popolo stabile all’1,7%, meglio di Noi con l’Italia-UDC fermo allo 0,7%.
DEMOS (24 DICEMBRE): FIDUCIA ISTITUZIONI, PARTITI ALL’8%
Interessanti anche i sondaggi politici svelati da Demos poco prima di Natale, quando viene fatta l’annuale ricerca sulla fiducia nei confronti delle principali organizzazioni, associazioni, gruppi sociali, istituzioni: ebbene, la Politica è sempre più indietro mentre crescono la Chiesa e le Forze dell’Ordine, con Mattarella che si conferma il “leader” più amato dopo Papa Francesco. Pari merito al 72% il Pontefice e le Forze dell’Ordine, seguiti nel sondaggio dal Capo dello Stato al 56%: il sistema scolastico al 54%, la Magistratura al 42%, il Comune d’appartenenza dell’elettore intervistato e la Chiesa Cattolica seguono al 38% in classifica. Sempre male l’Unione Europea, al 33%, mentre calano ancora la Regione (30%) e lo Stato (29, al pari degli Imprenditori con le loro associazioni). Chiudono i sondaggi i sindacati, in drastico calo al 23% appena davanti alle Banche (21%) per finire in peggio con Parlamento (19%) e Partiti politici (all’8%), ai minimi storici come fiducia.