EMG ACQUA (30 GENNAIO): DICIOTTI, IL 57% NON VUOLE PROCESSARE SALVINI

È ancora Salvini centro dei sondaggi politici espressi in questi ultimi tempi ed è ancora il caso Diciotti a tenere banco nel Governo: secondo i dati raccolti da Emg Acqua mostrati stamane ad Agorà, il 57% ritiene che il Senato dovrebbe negare l’autorizzazione a procedere per il Ministro Salvini accusato di sequestro di persone sulla nave carica di migranti. Per il 38% invece i senatori dovrebbero dare il via libera al processo: nelle specifiche intenzioni di voto dei singoli partiti, l’elettorato della Lega è ovviamente schierato appieno con il proprio Segretario (lo salva il 97%) mentre sorprende il dato sui Cinque Stelle. Nonostante la distanza politica, il 66% dei grillini salverebbe comunque il Ministro degli Interni: resta solo il Pd che si “scopre” non più garantista, con il 60% che processerebbe Salvini per il caso Diciotti. Alla domanda del sondaggio “chi conta di più nel Governo” si scopre come il M5s sia sempre più nell’angolo anche davanti alle temute problematiche processuali della Lega: il 55% ritiene Salvini vero centro del Governo, solo il 26% vale il Premier Conte e addirittura il 9% per il leader del Movimento 5 Stelle.



EUMETRA (21 GENNAIO): PROCESSO SALVINI, GLI ELETTORI CON LUI

È sempre Matteo Salvini, nel bene o nel male, il protagonista indiscusso della politica italiana e dunque anche dei sondaggi: dopo che negli ultimi giorni si è concretizzato il possibile processo per il caso Diciotti – migranti trattenuti per cinque giorni sulla nave su indicazione del Ministro, accusato di sequestro di persona – le analisi dei sondaggi politici di Eumetra hanno provato a tastare il terreno degli elettori per capire come sia concepito il problema dell’immigrazione e il cortocircuito giudiziario. Il 50% è convinto che i magistrati vogliono «far fuori» il Ministro degli Interni, mentre il 31% resta comunque convinto che il procedimento giudiziario per il caso Diciotti sia giusto e corretto. Un secondo sondaggio è stato poi effettuato a partire dall’altra “nota” vicenda attaccata dallo scrittore Roberto Saviano: «Il ministro dell’interno Matteo Salvini indossa spesso, nelle uscite pubbliche in cui viene fotografato, uniformi e divise, specie quella della polizia. Alcuni ritengono che ciò sia inopportuno, mentre altri valutano positivamente questa decisione. Lei, come giudica la scelta di Salvini di indossare uniformi (specie quella della polizia) nel corso delle sue uscite pubbliche?». Ebbene, qui il 43% sostiene l’operato del vicepremier mentre il 46%, davanti all’eccessiva “mediaticità” ricercata di Salvini, boccia il suo comportamento.



TECNÈ (28 GENNAIO): IL 40% NON VUOLE ELEZIONI ANTICIPATE

Da Bloomberg è di giornata il retroscena sull’eventualità di elezioni anticipate per dirimere la distanza ormai netta tra Lega e M5s: ma i sondaggi politici espressi in questi ultimi giorni, in merito alla clamorosa possibilità di un voto anticipato prima delle Europee, cosa dicono? Secondo le stime effettuate da Tecnè, in realtà, l’elettorato nel suo complesso respinge l’ipotesi con solo l’8% disposto ad elezioni anticipate «perché Lega e M5s sono troppo diversi». Il 27% piuttosto ritiene che l’alleanza gialloverde no terrà ma che serva più tempo, forse tra un anno, per vedere le urne anticipate visto che ad oggi si ritiene che dopo il voto di fatto non cambierebbe molto rispetto al 4 marzo 2018. Il 40% invece ritiene che non ha senso parlare di elezioni anticipate e che bisogna concludere la legislatura visto che «Lega e M5s devono avere il tempo di realizzare il contratto». È chiaro che l’evoluzione politica dopo il voto al Senato sul caso Diciotti potrebbe cambiare e non poco, con anche i sondaggi che di contro servirebbero al Carroccio per fare l’eventuale “ribaltone” e staccare la spina portando tutto il Paese ad elezioni.



SWG (28 GENNAIO): LEGA AL 32,6%, M5S SOTTO IL 25%

Guardando invece le intenzioni di voto prodotte nei sondaggi politici di Swg, resta centrale il ruolo di assoluto protagonista di Matteo Salvini e della Lega: nonostante il peso dei processi, del caso migranti e delle difficoltà nei rapporti con il M5s, il Carroccio guadagna ancora e si piazza al 32,6% nelle ultimissime intenzioni di voto su scala nazionale. Male, ancora, i Cinque Stelle che addirittura scendono al 24,9%: per gli altri partiti, non scoppia di salute il Partito Democratico (17.2% con ancora l’incognita segretario in vista delle Primarie del 3 marzo prossimo) e nemmeno Forza Italia che al 8,1% non rappresenta al momento un “problema” per la leadership di Salvini interna al Centrodestra. Cresce ancora molto bene Fratelli d’Italia, al 4,5%, in salita anche +Europa al 2,4% mentre crollano gli altri piccoli partiti: 2,6% per l’intero gruppo di Sinistra (ex LeU, Mdp, SI), 1,2% per i Verdi, tutti gli altri che non vanno oltre il 3,6% complessivo.