SWG (11 MARZO): LE INTENZIONI DI VOTO

La Lega di Matteo Salvini torna a dominare dopo qualche “passaggio a vuoto” nelle ultime settimane nei sondaggi politici elettorali stilati dai principali istituti di statistica italiani: non che il Carroccio sia mai sceso dal comando della “classifica” dei partiti ma le flessioni su Tav e Reddito di Cittadinanza avevano fatto perdere qualche percentuale al partito guidato dal vicepremier Salvini. Ora nelle intenzioni di voto stilate da Swg risale e non di poco fino al 33,7%, gettando ancora più nel baratro l’alleato di Governo grillino, sempre più vicino al Pd che non alla risalita verso la Lega. Il Movimento 5 Stelle si ferma al 21,8%, tallonato ormai dal neo Pd di Zingaretti che raggiunge il 20,3% negli ultimi sondaggi politici di questa settimana: molto male Forza Italia che non va oltre l’8,9%, in salute Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni al 4,1% e ancora in buoni consensi +Europa di Emma Bonino al 2,8%. Chiude la lista dei sondaggi Potere al Popolo di Viola Carofalo all’1,9%, Mdp-Si-Leu al 2,6% e i Verdi con Italia in Comune che si fermano all’1,2% su scala nazionale.



INDEX (7 MARZO): FIDUCIA LEADER, SALVINI AL 50%

Negli altri sondaggi politici stilati da Index Research per l’ultima puntata di Piazzapulita, è invece interessante provare a “tastare” il terreno del Governo nel periodo di massima concentrazione di “crisi”: la Tav e ora la Via della Seta hanno condotto i gialloverdi verso un “tunnel” da cui ancora oggi è complicato vederne l’uscita, nonostante gli sforzi diplomatici e la tregua raggiunta dai due vicepremier. Nel sondaggio viene semplicemente chiesta la fiducia nei principali attori di Governo e dopo quasi 10 mesi è ancora Matteo Salvini a “dominare” la scena con il 50% dei consensi, seguito a distanza dal premier Conte (al 38%) e dall’altro vicepremier Luigi Di Maio al 30%, in calo per le difficoltà interne al proprio partito e per le batoste elettorali subite in Abruzzo e Sardegna. Interessante il dato sul Governo: se si sommano le intenzioni di voto di Lega e M5s ancora oggi si arriva a poco meno del 60%, ma se viene considerata la “fiducia” propria nel CdM allora il dato scende sensibilmente al 30%. Come dire, Salvini come deus ex machina dell’esecutivo traina, ma i singoli ministri e il team guidato da Conte convince molto meno.

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