Con un documento a firma Lega, M5s, Pd e Forza Italia tutti assieme per una volta (quasi storico, ndr) è stato presentato un emendamento bipartisan al Decreto sblocca cantieri per inserire telecamere nelle scuole e in tutte le strutture di assistenza e cura di anziani e disabili. La battaglia che da tempo la Lega (e non solo, come dimenticare il “timbro” delle telecamere che i programmi di Barbara D’Urso da anni ormai portano avanti come tema ricorrente) rilancia in ogni elezione nazionale e locale ora potrebbe divenire legge nel prossimo Decreto: secondo l’ipotesi firmata praticamente da quasi tutto l’arto istituzionale in Parlamento, prevede lo stanziamento di fondi ad hoc a disposizione dei Comuni pari a 10 milioni, nel 2019, e 30 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2024. A storcere il naso sul contenuto della proposta è la Funzione Pubblica Cgil che commenta negativamente l’emendamento sulle telecamere nelle scuole e nelle strutture sanitarie, nonostante i tanti e gravi episodi che affollano la cronaca in questi anni: «Illogico, perché inserito in un provvedimento che parla di tutt’altro. Sbagliato, perché criminalizza i dipendenti compromettendo il rapporto pedagogico».
DECRETO SBLOCCA CANTIERI: LA PROPOSTA DELLA LEGA
Secondo il sindacato più potente d’Italia, la proposta bipartisan al Senato è «demagogica e di pura propaganda: si individuano risorse per le telecamere mentre, allo stesso tempo, si operano ingenti tagli ai servizi in tanti comuni, risparmiando sul costo del lavoro. Come abbiamo avuto modo di dimostrare in un nostro rapporto, esplodono le malattie professionali e peggiorano progressivamente le condizioni di lavoro. Almeno il 50% delle lavoratrici degli asili nido e delle scuole per l’infanzia riscontra la presenza di gravi problemi fisici. Invece di alimentare la propaganda, bisognerebbe occuparsi delle condizioni di chi lavora, mettendo in campo azioni concrete per prevenire i danni al personale». È invece bagarre tra i partiti su un altro emendamento presentato, questa volta dalla Lega, sempre allo stesso Decreto Sblocca Cantieri: il Carroccio punta ad alzare fino ad un milione di euro la soglia per poter “evitare” la gara e affidare un appalto tramite una procedura negoziata. La proposta presentata da Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Senato, stabilisce che «oltre i 350mila euro e fino a un milione la procedura sia negoziata ma con l’invito di almeno 15 operatori. Solo sopra un milione si passa infine alla procedura ordinaria, ovvero la normale gara aperta». M5s non sembra per nulla concorde ad appoggiare tale emendamento, specie nella parte in cui la Lega vuole ridefinire tutte le soglie per gli appalti «a partire dai 40mila euro, il valore sotto il quale vale l’affidamento diretto senza previa consultazione di due o più preventivi. Tra questa soglia e 150mila euro, la proposta di Romeo prevede l’affidamento diretto previa consultazione di tre operatori economici», sottolinea il Fatto Quotidiano.