La guerra accende un riflettore, potente e diretto, su un fianco scoperto dell’Unione europea: la non autosufficienza produttiva in campo alimentare. La questione è stata chiaramente sollevata da Paolo De Castro, Eurodeputato, componente delle Commissioni AGR, INTA e BUDG, intervenuto durante il convegno “Nuova PAC, quale per l’agroalimentare europeo?”, promosso da EuNews. “Il problema dell’industria europea – ha detto – è l’eccessiva dipendenza dall’importazione di alcune materie prime. Dobbiamo quindi lavorare in questa prospettiva, nella logica della tutela della sicurezza alimentare dei cittadini”.
Ma questo senza dimenticare il fronte della sostenibilità, cuore della nuova Pac che entrerà in vigore a partire dal 2023. E che da più parti si chiede di riesaminare. “Sul fronte dell’agricoltura siamo in una situazione difficilissima a causa della guerra – ha detto Wolfgang Burtscher, Direttore Generale della DG AGRI della Commissione europea -, ma prima di dire che la Pac va ripensata per questo dobbiamo stare attenti. La riforma è stata pensata per durare nei prossimi 10 anni e non si può cambiare per una crisi contingente. Dobbiamo migliorare sul tema della gestione della crisi: per anni si è fatto finta che la questione della sicurezza alimentare non esistesse più, dando priorità al tema della sostenibilità. Le due cose vanno invece coniugate, pena il rischio di perdita di competitività del settore”.
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