Il caso dossieraggi e politici spiati nasconde in realtà un mercato di spioni? Pare non esista solo il sistema che il finanziere Pasquale Striano avrebbe messo in piedi raccogliendo informazioni come le Segnalazioni di operazioni sospette (Sos). Infatti, Fabrizio Gatti, ex Espresso ora direttore di Today, ha realizzato un’inchiesta in cui racconta l’esistenza della squadra Fiore composta da ex militari ed ex dipendenti infedeli di ministeri e Palazzo Chigi e consulenti esterni assegnati all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Una sorta di rete clandestina coordinata tramite nomignoli e chat criptate da una società di intelligence francese per spiare i conti in banca e gli spostamenti di politici e non e cederle, anche all’estero, ognuna per «decine di migliaia di euro».
Come rimarca il Giornale, se fosse vero quanto scoperto da Gatti, allora «saremmo all’eversione». L’inchiesta giornalistica si basa sul raccolto di alcuni testimoni-whistleblower che «in cambio della garanzia dell’anonimato, hanno mostrato le prove di quanto sta ancora accadendo». Inoltre, vengono citati i codici univoci di almeno tre Sos, con date e numeri di protocollo delle interrogazioni ai terminali.
CASO DOSSIERAGGI, ESISTE UN SERVIZIO SEGRETO PARALLELO?
Pasquale Striano non farebbe parte di questo gruppo di “spioni”, del resto il procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone aveva ammesso che quel “metodo” era stato condiviso da altri servitori infedeli, lasciando intendere che il caso dossieraggi potrebbe essere più grande. Infatti, proprio una Sos era stata scaricata quando il finanziere era stato messo fuori gioco e gli erano state tolte le chiavi di accesso. Riguardo i membri di questo gruppo, il reclutamento «è ancor più profondo nella struttura dello Stato: una sorta di servizio segreto parallelo, al di fuori del controllo delle istituzioni», scrive Gatti. Ci sono dubbi riguardo l’assenza di tracce di questi blitz, sebbene un hacker contattato dal Giornale ha spiegato che tramite password legate alle backdoor o al virtuale computing (da remoto) è possibile agganciare gli ingressi illeciti a computer di persone estranee, a patto di essere in possesso degli indirizzi Ip giusti.
Chi cerca informazioni riservate sui protagonisti dell’economia italiana avrebbero detto «di essere la rappresentanza a Roma di una società di investigazioni americana che avrebbe sede nella Lower Manhattan a New York». Il loro riferimento sarebbe una società francese di intelligence, «incaricata di raccogliere informazioni riservate su un centinaio di uomini d’affari italiani o impegnati in Italia» con contratti da migliaia di euro a committenti di cui non si sa nulla. Verrà aperta un’inchiesta anche su questo “mercato di spioni”?