I famigliari di Eric Parsa, un 16enne affetto da una grave forma di autismo, hanno deciso di denunciare lo sceriffo e sette suoi vice dell’ufficio di Jefferson Parish (Louisiana), per la morte del ragazzo avvenuta nel gennaio 2020: come si apprende dalle cronache che arrivano da oltreoceano, i genitori del teenager hanno fatto causa contro i membri delle forze dell’ordine che l’anno scorso avevano fermato il figlio il 19 gennaio dell’anno scorso, ammanettandolo faccia a terra all’uscita di un Laser Tag di Metairie e, come si vede in un lungo video che riportiamo qui in calce all’articolo, a turno l’hanno tenuto immobilizzato sull’asfalto sedendo su di lui per nove, lunghi minuti.



Eric, come si apprende dalle cronache locali, aveva successivamente perso conoscenza e poi era infine deceduto. Secondo i genitori, che hanno depositato proprio alcuni giorni fa la loro denuncia in una Corte Federale appellandosi al cosiddetto “American Disabilities Act” per difendere i diritti di del 16enne, ritengono responsabile della morte del figlio tutto l’ufficio di Jefferson Parish a partire dallo sceriffo Joseph Lopinto fino a suoi vice che avevano eseguito il fermo quel giorno.



USA, SCERIFFO E SUOI VICE ACCUSATI DELLA MORTE DI UN RAGAZO AUTISTICO, VIDEO

Nella lunga clip di cui sopra, si vede sullo sfondo una pattuglia delle forze dell’ordine di Jefferson Parish ferma al di fuori del laser tag e le persone che assistono alla scena, forse non capendo cosa stava accadendo: anche se al momento dovrà ancora essere dimostrato che l’abuso della propria autorità da parte dello sceriffo e dei suoi vice abbia causato la morte del 16enne, è innegabile che destano preoccupazione i metodi usati, col ragazzo tenuto ammanettato faccia a terra e gli uomini che si alternano sedendo sul suo torace per non farlo muovere prima di portarlo via. “Non avrei mai pensato di vedere nostro figlio morire di fronte ai nostri occhi nelle mani di chi dovrebbe far rispettare la legge” ha raccontato alla stampa, nel corso di una conferenza stampa video, la madre, Donna Lou Parsa.



Dal canto loro, gli agenti si sono difesi affermando di aver risposto quel giorno a una chiamata a seguito dell’aggressione di Parsa nei confronti del 53enne genitore: una volta sul posto, avrebbero notato delle ferite da morso sul volto dell’uomo e decidendo di procedere così al fermo. Secondo i legali che seguono il caso, Eric avrebbe avuto una sorta di crollo legato alla sua condizione autistica (che sarebbe stata fatta notare agli agenti): “L’ufficio dello Sceriffo comprende che ogni morte causa tristezza e lutto, ma questa denuncia presenza false affermazioni e accuse tendenziose contro gli agenti” si legge in un comunicato diffuso a stretto giro di posta dopo la denuncia e in cui si esprime il rammarico per la morte del ragazzo e si spiega che l’intervento era volto a impedire a Eric di attaccare nuovamente il padre e che i vice avevano consentito alla madre di restare sempre vicina al ragazzo durante l’incidente.