Il Governo starebbe valutando di proporre una proroga per sottoscrivere la polizza anti catastrofale obbligatoria. Le imprese devono ancora adeguarsi alle condizioni sottoposte obbligatoriamente proprio per far fronte ai possibili e innumerevoli disastri ambientali.
Al momento non è ancora chiaro quanto possa slittare il termine ultimo per assicurare i beni dell’azienda contro le catastrofi naturali. Tuttavia, associazioni come Confesercenti e Confindustria hanno da sempre insistito sul proporre una proroga.
Polizza catastrofale obbligatoria per le imprese
Il Presidente dell’Associazione per il territorio nazionale fra le imprese assicuratrici, la polizza catastrofale obbligatoria potenzialmente è pronta per essere sottoscritta. Il Presidente, Giovanni Liverani, ha fatto sapere che anche il costo assicurativo sarà ridotto.
La soluzione mira a calmierare i prezzi così da proporlo alle piccole imprese che possono sia adempiere all’obbligo e allo stesso tempo salvaguardare i loro beni da incidenti come ad esempio gli alluvioni e i terremoti.
Fino ad oggi – dichiara sempre il Presidente dell’Ania – l’Italia ha sofferto di sempre meno assicurazioni. Liverani ricorda che si tratta di un territorio a rischio e con conseguenti ripercussioni sia economiche che sociali.
Attenzione ai danni previsti
La Legge prevede l’obbligatorietà di sottoscrivere la polizza contro le catastrofi naturali come ad esempio esondazioni, terremoti, inondazioni, frane e alluvioni. Le imprese coinvolte sono quelle con stabile organizzazione in tutto il territorio nazionale o iscritti al Registro Imprese.
Per poter rientrare tra le clausole garantite occorre analizzare eventuali garanzie accessorie, come ad esempio quelle mirate a coprire eventuali da trombe d’aria, bombe d’acqua, grandine e mareggiate (di per sé escluse).
Al momento l’unico slittamento è previsto per le aziende dedite all’acquacoltura e alla pesca, le quali possono usufruire della proroga entro e non oltre il 31 dicembre di quest’anno.
Sulla natura dell’impresa non sussistono particolari restrizioni, salvo quelle aziende con abusi edilizi e di tipo “agricolo”.
Pur nonostante non vi siano multe in caso di inadempimento, le imprese verrebbero escluse dall’ottenimento del credito e la loro posizione sarebbe gravosa.