Come sappiamo la riforma delle pensioni 2023 è stata delineata ma non risponde esattamente a tutte le esigenze degli italiani per quanto concerne una riforma strutturale del sistema previdenziale che Giorgia Meloni promette per il 2023. Nonostante ciò ha incassato anche le critiche di Elsa Fornero che ha chiesto in che modo pensa di sopperire al nodo delle coperture e dove troverai i soldi.



A questa domanda Giorgia Meloni non è riuscita a rispondere. Eppure anche se la riforma pensioni 2023 concerne la quota 103 e un emendamento, inserito in manovra ancora in approvazione dal Parlamento, che sottolinea la volontà di riformare opzione donna nel 2023, una misura che consente alle donne di andare in pensione anticipata con qualche rinuncia sull’assegno pensionistico e per questo non molto gettonata, l’intenzione del governo, proposta anche dai fondi complementari, è quella di inserire una clausola per l’affrancamento la decontribuzione di polizze e fondi pensione integrativi.



Polizze assicurative e fondi pensione: perché la tassazione si abbassa

Un emendamento quindi inserito all’interno della manovra 2023 che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2022, e stende fino a giugno 2023 e l’agevolazione che limita il 14% la tassa sulle plusvalenze su terreni e partecipazioni societarie, ma anche sui risparmi, i patrimoni in fondi, le polizze assicurative e le azioni e i titoli sui mercati finanziari. Questo significa che si avranno tasse più basse sui redditi da capitale dove l’aliquota è stata abbassata dal 26% al 14%.

Il capital gain in Italia dunque si fa più economico almeno fino a giugno 2023. Tale agevolazione può essere applicata solamente sugli investimenti fatti in fondi comuni e alcune polizze d’investimento. Ne consegue che in caso di investimenti autonomi in singoli titoli azionari o in singoli bond non è possibile avvalersi dell’affrancamento.



Polizze assicurative e fondi pensione: cos’è l’affrancamento e quando non conviene

Questo significa che tutti i lavoratori che decidono di contribuire attraverso il pagamento annuale di un fondo pensione e volessero riscattare tutto, potrebbero avvalersi dell’affrancamento.

I fondi pensione infatti sono comunque dei fondi collettivi gestiti in maniera collettiva (non autonoma), mentre l’investimento autonomo non può garantire l’affrancamento e la relativa decontribuzione prevista dalla legge di bilancio 2023.

Allo stesso tempo però bisogna anche ricordare che l’affrancamento non è conveniente per tutti. Infatti coloro che hanno investito in titoli di Stato l’affrancamento al 14% risulta svantaggioso visto che per legge prevista la tassazione al 12,5%.
Si tratta di un’agevolazione importantissima che permetterà ad alcuni soggetti di abbassare comunque le tasse sui propri investimenti. Il governo spera di ottenere 437 milioni di euro nel corso del 2023 da destinare ad altre misure.