Anche i polli in lockdown. Noi ci siamo finiti due anni fa per il Covid, i polli biologici e ruspanti invece per l’influenza aviaria. Succede negli Stati Uniti, ma anche in Europa. Le galline ovaiole, chiamate così perché che depongono più uova rispetto ad altre razze, che normalmente possono vagare liberamente all’aria aperta, non possono più stare al sole perché gli agricoltori devono tenerle temporaneamente al chiuso a causa di questa epidemia letale. La notizia è stata riportata da Reuters, secondo cui negli Stati Uniti si suggerisce a rivenditori e aziende di informare i clienti di tale circostanza, cioè che le galline sono in lockdown.



Per i funzionari del governo americano si tratta della soluzione più sicura al momento, perché un singolo caso di influenza aviaria porterebbe all’abbattimento di interi pollai. Inoltre, il virus può infettare anche gli esseri umani, sebbene per gli esperti questo rischio sia comunque basso. Il lockdown è scattato ancor prima in Francia, dove il governo aveva richiesto agli allevatori di tenere le galline al chiuso da novembre.



POLLI E GALLINE IN LOCKDOWN: COSA SUCCEDE

In Francia c’è poi un problema di trasparenza, perché alcuni rivenditori, stando a quanto riportato da Reuters, stanno sfidando gli obblighi di pubblicare informazioni chiare per i consumatori, considerando che quei polli sono biologici e ruspanti. Le galline vengono lasciate all’aperto perché viene considerato più “umano” ed è importante per i consumatori che tengono alle condizioni in cui questi animali vengono allevati. Ma i veterinari spiegano che il pollame che ha accesso all’aperto è particolarmente vulnerabile alle infezioni di influenza aviaria, perché sono gli uccelli migratori a diffondere la malattia.



Dunque, all’aperto si può venire a contatto con uccelli selvatici infetti, con le loro piume o feci. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti raccomanda quindi di tenere le galline al chiuso finché il focolaio di influenza aviaria è in corso. L’epidemia Usa è la seconda peggiore della storia: oltre 35 milioni di uccelli sono morti. La Francia ne ha abbattuti quasi 16 milioni, ma infezioni sono state registrate anche in Gran Bretagna, Italia e Spagna.