Scoperta la causa del focolaio di polmonite bilaterale in Argentina, più precisamente in una clinica della provincia di Tucumàn, responsabile di 11 casi e 4 morti: non si tratta di Covid-19 o di un virus sconosciuto, bensì di un batterio del genere legionella. A comunicarlo è stato il dipartimento dell’America Latina dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo un supplemento di indagini eseguite presso il Malbram Institute di Buenos Aires.



Ma di cosa si tratta, esattamente? La legionellosi, che ha causato la polmonite bilaterale in Argentina, è un’infezione che viene provocata da un batterio che appartiene al genere legionella e che riconosce come serbatoio naturale gli ambienti acquatici, con particolare riferimento a quelli naturali e a quelli artificiali, compresi quindi impianti idrici di edifici privati e pubblici e i condizionatori. Il microrganismo vive a una temperatura compresa tra i 25 e i 45 gradi e, riporta “La Repubblica”, “oltre che nell’acqua, è in grado di sopravvivere nel fango. Sebbene recentemente sia stato documentato il primo caso di trasmissione interumana, l’infezione avviene principalmente per via respiratoria: mediante inalazione di goccioline o particelle contenenti il microrganismo”.



POLMONITE BILATERALE IN ARGENTINA, BASSETTI: “TANTO RUMORE PER NULLA”

Stando a quanto si legge nel servizio, la task-force impegnata sul posto sta “raccogliendo campioni ambientali, conducendo valutazioni del rischio e mettendo a punto tutte le azioni necessarie per identificare la fonte del contagio e controllare la circolazione del batterio”, anche e soprattutto per comprendere nel dettaglio come esso sia entrato nella struttura e si sia diffuso, provocando il cluster di polmonite bilaterale.

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del policlinico “San Martino” di Genova, ha commentato così la situazione: “Tanto rumore per nulla. Prima di dare notizie catastrofiche pensando a un nuovo virus bisognerebbe fare adeguate verifiche, peraltro molto veloci e semplici“. Gli ha fatto eco su Twitter il collega messicano Aleandro Macias: “Il mondo può stare tranquillo, perché la legionella non ha un potenziale pandemico. Da questa esperienza dobbiamo imparare a essere più preparati, perché un patogeno con un simile potenziale può diffondersi improvvisamente in un contesto delicato come quello di un ospedale”.