“Il forzato isolamento, i ripetuti lockdown, l’uso massiccio delle mascherine ci hanno aiutato contro la pandemia ma possono rivelarsi un’arma a doppio taglio in quanto il sistema immunitario, soprattutto nei bambini, non più allenato all’incontro con i suoi nemici finisce per diventare inadeguato a rispondere alle minacce dei microrganismi”: a spiegarlo è Maria Triassi, epidemiologa e ordinaria di Igiene e medicina preventiva all’Università Federico II di Napoli, sulle pagine de Il Mattino. Impossibile, in questi giorni, non parlare del Mycoplasma, batterio che sta causando polmoniti atipiche in Cina: “L’esperienza del Covid ci spinge ad essere diffidenti” spiega.



Le autorità sanitarie cinesi hanno risposto che si tratta di agenti patogeni conosciuti. La risposta, secondo la dottoressa, “rassicura ma bisognerebbe appurare se tutte le infezioni a trasmissione respiratoria registrate nelle nelle ultime due settimane tra i bambini nel nord della Cina siano state tipizzate e diagnosticate con un esame microbiologico”. A detta di Maria Triassi “potrebbe trattarsi del combinato disposto di una serie di fattori concomitanti: l’allenamento delle misure di contenimento del Covid, l’aumento della suscettibilità ai patogeni dopo anni di isolamento, il riemergere di batteri e virus, mutati o meno, i primi freddi stagionali, la compresenza di altri virus e batteri, compreso Sars-Cov-2, tutti a trasmissione respiratoria, che circolano in questo periodo dell’anno”.



Polmoniti in Cina, l’esperta: “Ci interessa sapere una cosa”

L’attenzione rimane alta dopo il boom di polmoniti atipiche in Cina. “Quello che ci interessa sapere è se si verifichino eventi letali correlati, sia tra i bambini malati sia tra adulti e fragili nelle comunità e nelle famiglie” spiega Maria Trassi, epidemiologa della Federico II, a Il Mattino. Riguardo le mascherine queste “vanno usate correttamente: al netto dell’emergenza pandemica, per ora superata, non sono uno strumento di uso quotidiano e di prevenzione per chi è in salute”. Vanno dunque utilizzate, sì, ma con cautela, secondo l’esperta.



Riguardo il Covid, invece, “l’immunità raggiunta grazie all’uso dei vaccini e alla larghissima circolazione del virus ha creato i presupposti di una durevole convivenza che si connoterà di tanto in tanto con piccoli focolai dall’andamento simile all’influenza. Sebbene il Covid non sia una malattia stagionale è comunque suscettibile all’irradiazione solare”. I vaccini invece “aiutano quando i patogeni minacciano larghi strati di popolazione fragile”. Questo è “indicato, anche insieme all’antifluenzale, per le persone minate da patologie croniche e degenerative. In particolare gli oncologici in fase attiva e sotto terapia”.