Stanno aumentando i casi di polmoniti nei bambini, anche in Francia. Come si legge sul Corriere della Sera, nella vicina nazione, i pronto soccorso sono presi d’assalto da pazienti, in particolare di età compresa fra zero e due anni con sintomi come febbre, tosse persistente e forte affaticamento. Il responsabile sarebbe il batterio mycoplasma pneumoniae, lo stesso che starebbe causando l’ondata di polmoniti anche in Cina e che sta facendo preoccupare e non poco l’OMS. Secondo i dati, in Francia nella fascia 0-2 anni, gli accessi sarebbero aumentati del 44 per cento, mentre in quella 2-14 anni del 23 per cento, e in generale l’attività assistenziale nell’area pediatrica è raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell’anno.



Secondo Fabrizio Pregliasco, noto virologo dell’universit Statale di Milano, l’aumento dei casi non è un allarme, ma serve comunque «attenzione a livello istituzionale, nazionale e internazionale. «Serve una sorveglianza sistematica — spiega, come si legge sul Corriere della Sera —. Covid ha aiutato a rafforzare questi sistemi. Manteniamo alti i livelli per non farci trovare impreparati».



POLMONITI FRA I BAMBINI, FORTE AUMENTO DEI CASI IN FRANCIA: PREGLIASCO E LA SITUAZIONE CINA

In merito al fenomeno francese, Pregliasco spiega che «potrebbe avere la stessa causa delle polmoniti infantili in Cina. Il mycoplasma è un batterio con particolari caratteristiche e il ritorno a una vita comunitaria, senza le restrizioni a cui ci aveva costretti la pandemia, porta con sé alcuni rischi. Inoltre siamo in periodo di maggiore circolazione di questi microrganismi».

Per quanto riguarda la situazione Cina invece: «Sull’aumento di infezioni polmonari nei bambini spero che dalla Cina dicano tutta la verità nel modo più trasparente, perché rimane il dubbio che sul Covid siano stati lenti nel reagire. Anche in Italia c’è stato un incremento di casi, soprattutto tra i bimbi, l’anno scorso e due anni fa (con diverse epidemie di bronchiolite). L’uscita dalle misure emergenziali contro la pandemia in Cina è stata più lunga, le riaperture sono state più tardive, quindi ciò che sta accadendo può essere comprensibile».