“Quando son qui, mi sento come a casa mia”. È Kacem Riahi, originario del Marocco e ospite del dormitorio don Tonino Bello in piazza San Francesco a Salerno, a ridosso del Convento dei Frati Cappuccini, a raccontare con queste parole la gratitudine per esser stato accolto insieme a decine di persone che hanno fatto esperienza diretta, sulla propria pelle, dell’emergenza abitativa nella città campana.
“Sono immigrato in Italia nel 1988 – aggiunge Kacem – e ho trovato un lavoro, ma poi, a distanza di diversi anni, mi son ammalato e ora ho una piccola pensione d’invalidità, insufficiente per mantenere i tre figli rimasti in Marocco. Così, mi son ritrovato in difficoltà. E la cosa più bella che mi è stata donata è il non dover più dormire per strada, perché lì si fa finta di dormire, ma non si sa mai cosa ti può capitare. Al dormitorio don Tonino Bello ho trovato un grandissimo aiuto, mi hanno aiutato per acquistare le medicine, per fare le visite mediche, mi hanno dato tutto. Non l’hanno fatto soltanto con me, perché hanno accolto tutti, non hanno lasciato nessuno fuori, hanno dato tutto ciò che potevano e continuano a farlo”.
Kacem è una delle tante persone accolte dal Polo della Carità, promosso nel 2022 dalla Diocesi di Salerno, con il sostegno dei fondi 8xmille messi a disposizione dalla Chiesa cattolica italiana, e che, a ridosso della Cattedrale e della sede arcivescovile, può contare anche su un altro dormitorio intitolato a Gesù Misericordioso, sul Centro diurno San Francesco di Paola, sulla casa di accoglienza per donne sole o con minori di via Angrisani e, infine, sulla mensa intitolata a San Francesco.
Ed è don Flavio Manzo, direttore della Caritas di Salerno, a spiegare che, “attraverso il potenziamento di servizi già esistenti sul territorio diocesano, grazie all’opera di una squadra di 60 volontari, da novembre 2022 il Polo offre ai poveri servizi primari, cioè dei luoghi in cui poter mangiare e dormire, ma anche attività di accompagnamento e sostegno con colloqui individualizzati, segretariato sociale, orientamento ai servizi, ambulatorio medico e supporto nelle cure e nell’assunzione dei farmaci, in particolare per gli ospiti con malattie cronico-degenerative. Molto spesso – spiega don Flavio – il dormitorio Gesù Misericordioso o la mensa San Francesco sono i primi posti dove le persone in difficoltà ricevono un aiuto immediato, però il nostro obiettivo è offrire ai più vulnerabili non solo accoglienza e sollievo, ma anche uno spazio di ascolto e confronto, dove vivere una dignitosa convivialità, puntando alla promozione della dignità umana. E presso il dormitorio Don Tonino Bello è stato attivato un percorso di seconda accoglienza, cioè un servizio di ospitalità per i senza dimora di lunga durata, in emergenza abitativa, nel quale l’accoglienza è accompagnata da progetti individualizzati, con l’obiettivo di superare progressivamente le condizioni di vulnerabilità. Perciò, la proposta è articolata in rete con il Centro di ascolto diocesano e con i centri parrocchiali, condividendo la corresponsabilità di accompagnare le persone in un processo di autonomia”.
E proprio la messa in rete di tutte le energie disponibili ha da subito portato a risultati significativi; infatti, già nel primo semestre 2023, al Polo della Carità si erano rivolte 182 persone, di cui 98 italiani e 84 stranieri, mentre nei due dormitori e al Centro diurno erano state prese in carico 150 persone in condizione di povertà estrema, di cui 4 su 5 sono uomini, il 60% italiani e 40% stranieri, mentre la fascia di età media degli ospiti va dai 30 ai 50 anni e del servizio mensa si avvalgono in maniera continuativa sia italiani che stranieri, per la maggior parte disoccupati.
“La ristrutturazione, il potenziamento e il rilancio della rete di solidarietà, nella nuova forma del Polo della Carità – conclude il direttore della Caritas di Salerno – è stato reso possibile dai fondi 8xmille, con lo stanziamento nel 2022 di 200 mila euro da parte della Chiesa cattolica italiana”.
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