Polonia, chiunque insulterà la Chiesa potrà essere punito fino a 3 anni di carcere

Chiunque insulterà o ridicolizzerà pubblicamente la Chiesa, potrà essere punito e incarcerato con una pena fino a tre anni. Si tratta della proposta di legge presentata al Parlamento di Polonia da uno dai partiti della coalizione governante nazional-conservatrice. La proposta è stata appoggiata da quasi 400.000 persone che hanno firmato in meno di tre mesi. “Viviamo in un’epoca di crescente aggressività nei confronti delle persone che hanno la volontà e il coraggio di ammettere la propria fede” ha affermato Zbigniew Ziobro, ministro della giustizia e leader di “Polonia Unita”, partito che ha presentato la proposta di legge.



“Per applicare pienamente la libertà di religione è necessario modificare il codice penale, che oggi non garantisce sufficiente protezione per i credenti” ha spiegato ancora. In Polonia è un reato, punito con una pena fino a due anni di prigione, anche “offendere i sentimenti religiosi di altre persone, insultando pubblicamente un oggetto di culto o un luogo destinato alla celebrato di riti religiosi”.



Polonia, la proposta avanzata come iniziativa dei cittadini

La legge è stata utilizzata sempre più spesso dall’attuale Governo della Polonia. Il partito “Polonia Unita”, però, pensa che non sia sufficiente e per questo motivo ad inizio 2022 ha spiegato di voler portare avanti misure per introdurre la legge che punirà con la prigione, fino a tre anni, chi insulterà o ridicolizzerà la Chiesa. Dopo non aver ricevuto l’appoggio del principale partito al Governo, “Legge e Giustizia”, “Polonia Unita” ha deciso di presentare la proposta come iniziativa legislativa dei cittadini, come spiega il sito web Prawo.pl.



Ziobro ha spiegato che ha già parlato con il presidente del Parlamento Elżbieta Witek per chiedere che i lavori sul disegno di legge inizino “il prima possibile”. La proposta ha suscitato una forte opposizione da parte del gruppo di opposizione in Parlamento “Lewica”. Joanna Scheuring-Wielgus, una delle sue deputate, ha affermato: “Se questo emendamento entrerà in vigore, chiunque, ad esempio, mette la Vergine Maria in un’aureola LGBT fa un meme su Papa Giovanni Paolo II… Sarà punito con due anni di reclusione. Chiunque protesti in una chiesa, come abbiamo fatto io e mio marito, sarà condannato a due anni di carcere“.