Polonia: il numero di fedeli cala del 10%
La chiesa cattolica della Polonia sembra prossima ad un’importante svolta culturale e sociale. Ne parla, forse con un velo di preoccupazione, Marcin Przeciszewski, storico, giornalista ed attivista cattolico polacco, nonché direttore dell’Agenzia di stampa cattolica polacca KAI, al quotidiano francese La Croix. Recentemente, infatti, uno studio ha stimato che circa il 10% dei fedeli polacchi, nell’arco degli ultimi due anni, ha abbandonato la Chiesa, se non addirittura la fede.
Parlando dello studio si fedeli che starebbero scappando dalla chiesa in Polonia, Przeciszewski sostiene che si tratti di dati relativi al settembere 2021. “A quel tempo”, spiega, “le chiese erano ancora soggette a vincoli legali, in quanto potevano essere riempite solo per metà”, fattore che avrebbe pesato sul numero di fedeli. “Molti polacchi partecipavano alle funzioni a distanza o non vi partecipavano affatto. Hanno perso l’abitudine di andare a messa. L’alto livello di pratica religiosa in Polonia prima della pandemia era dovuto a un cattolicesimo che non era una scelta personale, ma piuttosto un’eredità culturale. Quindi la pandemia ha fatto uscire queste persone dal cattolicesimo”. Ma non sarebbe l’unico motivo della fuga dei polacchi dalla chiesa cattolica.
Cattolicesimo in Polonia: il peso di politica e scandali
Parlando del calo dei fedeli in Polonia, Przeciszewski, spiega che sulle spalle della fede cattolica pesi anche molto la politica. “La popolazione polacca è globalmente divisa in due. Una metà si identifica con il governo conservatore. E l’altra metà è all’opposizione”, inoltre, “esiste uno stereotipo, ampiamente riportato dai media, secondo il quale la Chiesa polacca è alleata di questo potere politico (..) e persone che si oppongono al potere politico tenderanno a rifiutare la Chiesa cattolica“.
Ed a pesare sul numero di fedeli in Polonia, infine, spiega ancora l’attivista e giornalista, “i casi di abuso e il fatto che alcuni vescovi hanno nascosto questi casi. Per questo motivo, la Chiesa non ha più l’autorità che aveva”. “Dal XIX secolo, la Chiesa cattolica ha avuto un’autorità morale in tutta la società”, racconta Przeciszewski, “sia agli occhi dei credenti più ferventi che degli atei. Ma negli ultimi dieci anni circa, questa autorità è stata messa in discussione. In primo luogo, con i cambiamenti sociali globali e il processo di secolarizzazione occidentale, in cui è coinvolta anche la Polonia. Questo fenomeno, anche se non è così forte come nei suoi vicini europei, si è accelerato negli ultimi tempi”. “È necessaria una riflessione molto più ampia a livello di Conferenza episcopale”, conclude Przeciszewski parlando del futuro del cattolicesimo polacco, “dovrebbe pensare a ciò che deve essere cambiato, a come riformare la Chiesa in Polonia”.