La Polonia si scaglia contro la Germania: “Verremo schiacciati”

I rapporti tra Polonia e Germania non potrebbero andare peggio che nell’ultimo periodo, soprattutto da quando Jarosław Kaczyński, presidente del partito della destra populista Diritto e Giustizia (abbreviato con PIS in lingua polacca), non perde occasione per scagliarsi contro lo stato vicino. E le sue dichiarazioni sembrano anche riscuotere un certo successo, a quanto racconta il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung.



Recentemente, in un comizio in occasione delle future elezioni, ha detto che la Polonia è minacciata dalla Germania che starebbe cercando di realizzare quello che lui definisce “cosiddetto progetto europeo”. Un progetto che porterebbe Berlino ad avere molta più voce in capitolo di decisioni europee, con il rischio che Varsavia finisca “schiacciata sotto lo stivale tedesco“, sostenendo anche che sia “difficile vivere sotto uno stivale”. Secondo lui, a Bruxelles “le decisioni vengono prese da Berlino”. Insomma, il rapporto tra le due potenze sembra destinato a peggiorare nei prossimi mesi, seguendo una parabola che sembra affondare le sue radici addirittura nella Seconda guerra mondiale, iniziata proprio dopo l’invasione della Polonia da parte del Terzo Reich tedesco.



I rapporti tra Germania e Polonia: antefatti storici

Per quanto riguarda i rapporti tra Germania e Polonia, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung cerca anche di dare una spiegazione di quali siano gli antefatti storici. Tutto, come è ovvio, affonda nello scoppio della Seconda guerra mondiale, quando Aldof Hitler iniziò un’ampia campagna per riaffermare il suo potere sulla Polonia, vista come un “lebensraum” (ovvero uno spazio vitale) che doveva essere “ripulito dai subumani“. La Polonia venne praticamente rasa al suolo in quell’occasione.



Nel 1945 si decise che le rivendicazioni della Germania sulla Polonia fossero immotivate, e la ricostruzione sarebbe stata pagata dall’Unione Sovietica. Questo avvenne solamente in parte, ma nel 1953 Varsavia rinunciò al diritto di chiedere ulteriori riparazioni per la guerra, almeno fino a quest’anno. A luglio, infatti, il governo polacco, nuovamente per volontà del leader di PIS, ha presentato un documento di rivendicazioni economiche su Berlino, chiedendo la cifra esorbitante di 1.300 miliardi di euro. A questa richiesta, ovviamente, la Germania si è opposta fermamente, scatenando l’ira dell’estrema destra polacca.