Nuovi aggiornamenti sul caso Polonia-Ue: l’Europarlamento guidato da David Sassoli ha presentato alla corte di Giustizia europea un ricorso contro la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Come richiesto dal presidente del Parlamento Ue, la causa è stata intentata per la mancata applicazione del regolamento sulla condizionalità.
Come previsto dal regolamento adottato poco meno di un anno fa, l’Ue ha la possibilità di sospendere i pagamenti del bilancio comunitario agli Stati membri in cui il rispetto dello stato di diritto è minacciato. Questo è il caso della Polonia, che sta portando avanti da settimane una battaglia con Bruxelles, ma la Commissione non ha ancora dato il via alle sanzioni, come invece raccomandato dal Parlamento.
Polonia, Europarlamento fa causa a Commissione Ue
A confermare le indiscrezioni giornalistiche è intervenuto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli: «Come richiesto nelle risoluzioni parlamentari, il nostro servizio giuridico ha presentato oggi alla Corte di giustizia un ricorso contro la Commissione europea per la mancata applicazione del regolamento sulla condizionalità. Ci aspettiamo che la Commissione europea agisca in modo coerente e sia all’altezza di quanto dichiarato dalla presidente Ursula von der Leyen durante l’ultima discussione in plenaria. Le parole devono essere seguite da fatti». Fonti vicine alla Commissione Ue hanno fatto sapere che le multe inflitte alla Polonia saranno recuperate: «Ogni volta che la Corte di giustizia dell’Ue stabilisce una sanzione finanziaria, spetta alla Commissione europea recuperare la somma e abbiamo un sistema che garantisce che le somme vengano recuperate».
?@EP_President Sassoli:
“Il servizio giuridico del Parlamento europeo ha presentato oggi alla Corte di Giustizia il ricorso contro la Commissione europea per mancata applicazione del Regolamento sulla Condizionalità.Ci aspettiamo ora che la Commissione europea agisca”. https://t.co/594PbViqMI
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) October 29, 2021