Polonia in prima linea contro la Russia: annunciato dal ministro dell’interno Mariusz Kaminski lo smatellamento di una rete di spionaggio a Varsavia. Secondo i servizi segreti polacchi, le nove persone arrestate stavano preparando diversi attacchi terroristici per sabotare le ferrovie che dalla capitale portano verso l’Ucraina. Questo per creare ulteriori ostacoli ai treni che trasportano armi destinate alla resistenza contro l’invasione russa. Il ministro è intervenuto in conferenza stampa per riportare i dettagli dell’operazione dichiarando anche che le spie sarebbero state pagate dal governo di Mosca per effettuare anche un’opera di propaganda pro Russia e “destabilizzare le relazioni diplomatiche tra Polonia e Ucraina“.



Alla radio pubblica polacca Kaminski ha inoltre detto che “la rete di spionaggio raccoglieva informazioni importanti anche sugli armamenti di difesa della nazione“. Le spie sarebbero mercenari pagati da Putin, ma provenienti da altri paesi dell’Est, anche se non è ancora stata resa nota la nazionalità. L’operazione della polizia è partita dai ritrovamenti di videocamere nascoste in punti strategici quali le stazioni e gli aeroporti, basi di partenza per il materiale destinato agli aiuti militari all’Ucraina.



Spionaggio russo in Polonia, il ministro: “Minaccia reale”

Secondo le dichiarazioni del ministro della difesa polacco Mariusz Kaminski, l’obiettivo delle spie che lavoravano per la Russia, sarebbe stato quello di distruggere i punti di partenza ed i collegamenti che fanno da tramite alle armi destinate all’Ucraina. Nei dintorni di Varsavia infatti oltre alle stazioni e autostrade che sono utilizzate a tale scopo, ci sono anche diverse basi Nato dalle quali partono gli aiuti europei richiesti dal presidente Zelensky. Compreso l’aeroporto militare utilizzato dal presidente USA Joe Biden per l’atterraggio in Polonia.



Questa operazione, come riportato anche dal giornale Politico, non è che l’ultima che coinvolge lo spionaggio nei confronti di stati europei, da parte di russi che sarebbero pagati dal governo per scoprire informazioni importanti sulle strategie militari. Recentemente più di 400 persone sono state fermate mentre svolgevano operazioni di intelligence mascherate da una copertura diplomatica.  Kaminski ha aggiunto e sottolineato che è in preparazione il processo per le spie arrestate,  ma “la minaccia terrorismo resta reale” .