SCANDALO HOT IN POLONIA: PRETE OSPITA ORGIA GAY E NON CHIAMA I SOCCORSI DOPO OVERDOSE

Alla fine il vescovo di Sosnowiec in Polonia, mons. Grzegorz Kaszak, ha deciso di dimettersi in seguito allo scandalo “hot” che ha coinvolto la sua diocesi nelle ultime settimane: tutto nasce quando ad inizio ottobre emerge dalle denunce sui media locali su una presunta “orgia gay” organizzata da un prete della cittadina di Dabrowa Gornicza. Dopo alcune indagini e dopo le prime commissioni della stessa Diocesi è emerso quanto poi oggi è letteralmente esploso come scandalo contro la Chiesa polacca. Il sacerdote accusato, Tomasz Zmarzly, è parroco della Beata Vergine Maria degli Angeli ma è finito sotto inchiesta dopo che il festino-hard omosessuale organizzato nei suoi appartamenti è finito decisamente male.



I quotidiani di Sosnowiec sostengono che un amico del prete abbia perso i sensi durante la festa per aver preso diverse pillole di un farmaco simile al viagra: a quel punto – rivelano le fonti polacche riportate da Corriere della Sera e TgCom24 – il gigolò chiamato a partecipare all’orgia, spaventato, ha chiamato i soccorsi viste le condizioni non buone dell’uomo. Secondo quanto sostengono gli inquirenti polacchi, il prete di Sosnowiec si sarebbe rifiutato di far entrare i paramedici, ordinando all’uomo in semi-overdose di viagra di andarsene. I soccorsi medici hanno però allertato subito la polizia che a quel punto ha fatto irruzione con forza nell’appartamento, trasportando l’uomo privo di sensi con urgenza in ospedale.



L’IMBARAZZO DEL VESCOVO CHE INVIA LE DIMISSIONI A PAPA FRANCESCO: “NON C’È CONSENSO AL MALE MORALE”

«L’evento è stato organizzato dal prete ed era puramente sessuale. I partecipanti hanno preso pillole per l’impotenza»: lo denuncia una fonte vicina alle indagini al quotidiano polacco “Gazeta Wyborcza”. Lo scandalo è dunque subito scattato mettendo nel mirino l’intera Chiesa di Polonia per i misfatti (presunti) di un singolo sacerdote: è a quel punto che il vescovo di Sosnowiec, Grzegorz Kaszak, dopo aver dato il via alle indagini interne istituendo le commissioni ad hoc, ha inviato una lettera di dimissioni a Papa Francesco. Il Vaticano le avrebbe accettate senza però aggiungere alcun commento finora. In quella lettera, rivelano i media polacchi, il vescovo di Sosnowiec spiega di aver nominato subito «una commissione per spiegare urgentemente le circostanze della situazione».



Lo stesso prelato ha scritto poi ai sacerdoti della diocesi dicendosi «pronto ad accettare le conseguenze dello scandalo» e sostenendo come nella diocesi di Sosnowiec «non c’è consenso al male morale». Nella missiva poi giunta anche in Vaticano, il presule scrive ancora: «I recenti eventi a Dabrowa Gornicza ci hanno riempito di grande dolore, vergogna e rabbia per quanto accaduto lì». Kaszak racconta di non avere ancora tutti i dati completi sulle indagini visto che la Procura sta indagando sul caso per possibili violazioni del diritto civile e omissione di soccorso: «Mentre scrivo queste parole, il lavoro è ancora in corso, quindi è difficile commentare cosa sia successo esattamente». Il vescovo si è dunque dimesso ma tenendo a precisare come – oltre a non aver alcuna colpa diretta sulla vicenda del festino gay – «Etichettare tutti i sacerdoti di Dabrowa Gornicza è sbagliato. Qualsiasi generalizzazione a questo riguardo è ingiusta».