Si rinnovano le tensioni a distanza tra Polonia e Ue, con le parole del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che suonano come un avvertimento nei confronti del sodalizio continentale. Il premier ha parlato nell’ambito di un messaggio video trasmesso nel corso della convention nazionale degli ultranazionalisti spagnoli di Vox. Queste sono state le sue parole, riportate dall’ANSA: “Il ruolo dell’Unione Europea è sostenere lo sviluppo dei Paesi, senza imporre loro idee contrarie alla loro storia e identità e senza imporre loro soluzioni legali che siano incompatibili con il loro ordinamento giuridico”.



Concetti chiari, che seguono l’ideologia già tracciata e, in qualche modo, indicata dalla Corte costituzionale di Varsavia, che aveva definito, nei giorni scorsi, la Costituzione superiore a qualsiasi pronunciamento o a qualsiasi legge dell’Unione Europea. Un’affermazione che non ha incontrato, ovviamente, i favori dell’Ue, il cui diritto “prevale sul diritto nazionale, anche sulle disposizioni costituzionali; tutte le sentenze della Corte di giustizia sono vincolanti per tutte le autorità degli Stati membri, compresi gli organi giurisdizionali nazionali”.



POLONIA VS UE: “DOBBIAMO PROTEGGERE LE DIFFERENZE DELLE COMUNITÀ NAZIONALI, DA CUI DIPENDE LA FORZA DEL NOSTRO CONTINENTE”

Morawiecki, anche a fronte di tali concetti, ha voluto approfondire ulteriormente il proprio intervento sulla materia, che non ha fatto altro che rinfocolare una polemica ben lontana dal conoscere il suo sipario: “Non possiamo lasciare questo aspetto nelle mani di chi non comprende che l’unità non è omologazione. Dobbiamo proteggere le differenze delle comunità nazionali, perché da queste diversità dipende la forza del nostro continente”.



Per poi concludere con una massima alquanto significativa, anche in questo caso ripresa dai colleghi dell’agenzia di stampa ANSA: L’Europa è la nostra casa comune, dove vivono nazioni differenti e ognuna deve avere garantito uno sviluppo sovrano”. Insomma, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non varia: la Polonia va avanti dritta per la sua strada.