Un affresco di straordinaria bellezza, e ben conservato, quello scoperto a Pompei nell’area di cantiere della Regio V, dove sono in corso lavori di messa in sicurezza. La città sepolta dalla lava del Vesuvio pochi anni prima di Cristo continua a rivelare tesori e documentazioni, tenuti nascosti per duemila anni. Si tratta di una scena di combattimento fra due gladiatori, lo spettacolo circense preferito dagli antichi romani, combattimenti violenti e crudeli che esaltavano la passione per il sangue e la forza bruta. E’ il termine del combattimento fra un Mirmidone e un Trace, due dei tipi di lottatori in cui si distinguevano i gladiatori, dotati di armi e armature differenti. Uno dei due è stato colpito a morte e si sta accasciando per terra con il sangue che esce a fiotti dalle ferite.



I TESORI DI POMPEI

L’immagine è di grande efficacia, l’uomo si sta volgendo su se stesso prima di cadere, sembra quasi in movimento e si differenzia dalla pittura molto statica di quel tempo, come l’altro gladiatore che invece è immobile con le gambe diritte. Si coglie tutta la cruenta del momento, quasi come in una fotografia. L’affresco poi è in time condizioni, i colori originali sono pressoché intatti. L’affresco di circa 1,12 mt x 1,5mt, rinvenuto in un ambiente alle spalle dello slargo di incrocio tra il Vicolo dei Balconi e il vicolo delle Nozze d’Argento, ha forma trapeizodaile, in quanto era collocato nel sottoscala, forse di una bottega. Secondo gli studiosi poteva trattarsi di una osteria o di un bordello frequentato dai gladiatori stessi.

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