IL LIBRO CHOC DI MIKE POMPEO CONTRO IL PAPA E IL VATICANO CHE “PENDE A SINISTRA”
Ne ha per tutti l’ex Segretario di Stato Usa Mike Pompeo: dalla Chiesa all’Ue, dalla Germania alla Cina fino allo stesso Papa Francesco. Tutti, secondo l’ex collaboratore di Donald Trump, con un unico denominatore: «pendono a sinistra». Le dichiarazioni choc giungono dall’ultimo libro appena pubblicato negli States “Never Give an Inch”: il politico repubblicano, tra le figure più diplomatiche e strategiche del GOP negli ultimi anni (nonché potenziale candidato alla Casa Bianca) nel capitolo “L’ipocrisia della Santa Sede” spiega la sua forte critica contro il Vaticano per la gestione della politica estera in tutti questi ultimi anni. «Ho speso una considerevole quantità di tempo ed energia per cercare di convincere una delle istituzioni religiose mondiali più influenti a sostenere la libertà di religione», attacca Pompeo descrivendo le persecuzioni della Cina contro i leader cattolici, come il vescovo Cui Tai.
Per l’ex Segretario di Stato repubblicano alla luce di tutte queste persecuzioni negli anni contro i cattolici in Cina, «uno penserebbe che Papa Francesco sarebbe stato veloce nel tenere fede alle sue parole del 2013: “I cristiani devono rispondere al male con il bene, e prendere la Croce come fece Gesù”. Eppure lui e molti suoi cardinali hanno fatto l’opposto». Non lascia scampo al Santo Padre accusando la politica estera del Vaticano di aver «sempre propeso verso sinistra»: solo che schierati in questo modo, considera Pompeo, non accadeva «dai tempi dell’appoggio di Giovanni XXIII per la teologia della liberazione che andasse così contro la libertà, come oggi in Cina». La critica feroce di Mike Pompeo è sull’accordo tra Chiesa e Cina sulla nomina dei vescovi, da poco prorogato fino al 2024: «massiccio fallimento del suo dovere e della testimonianza morale». Pompeo riconosce l’interno voluto da Papa Francesco e dalla curia Vaticana di adottare una sorta di “appeasement” col Partito comunista cinese, affinché Pechino potesse allentare la campagna di persecuzione contro i cattolici “anti” Xi Jinping. Alla prova dei fatti però, Pompeo non perdona: «la situazione non è migliorata affatto. Reagan aveva avuto come alleato Giovanni Paolo II, noi eravamo incartati con Papa Francesco».
POMPEO: “GERMANIA E FRANCIA ABUSANO DEL POTERE IN UE CONTRO L’ITALIA”
Sempre nel suo libro “choc”, Mike Pompeo scrive di aver cercato durante il suo mandato di convincere il Vaticano a rinunciare all’accordo con la Cina: su questo, uno dei grandi alleati dell’ex Segretario di Stato è stato il Cardinale cinese Joseph Zen (dal 2009 vescovo emerito di Hong Kong, più volte arrestato dal Regime comunista). «Sulla protezione delle libertà civili ad Hong Kong, la Chiesa è stata pusillanime. Zen durante una telefonata mi ha detto che il fallimento del Vaticano è stato peggiore della guerra, perché ‘il nemico è diventato il leader del nostro paese’», attacca ancora Pompeo criticando le scelte in politica estera della Santa Chiesa retta da Papa Francesco.
Il politico repubblicano rivela di aver parlato anche direttamente con Bergoglio nell’udienza del 2019 in Vaticano: «Riconobbe che le persone nel mondo erano perseguitate. Ma poi cambiò soggetto, sollecitando gli Usa ad allineare le loro politiche sul confine meridionale alla chiamata cristiana di aiutare i più deboli. Proprio non capiva l’argomento». Il dialogo non migliora e anzi peggiora nel 2020 quando, secondo Pompeo, Papa Francesco avrebbe rifiutato di vederlo dopo l’ulteriore richiesta degli Usa di cancellare l’accordo con la Cina. Pompeo racconta di essersi fatto anche portavoce delle critiche dei conservatori cattolici americani contro il pontefice, in particolare citando le parole durissime dell’ex ambasciatrice Mary Ann Glendon: «Il Papa e il Vaticano sanno che il loro accordo è moralmente ingiustificabile, perché non lo hanno mai pubblicato». Dicevamo però che Pompeo ne ha per tutti e non solo con la Chiesa: sempre nel suo libro (anticipato con ampi stralci da “La Repubblica”, ndr) il membro GOP contesta i due rappresentanti della Politica Estera Ue con cui si è confrontato, «La prima era Federica Mogherini, ex membro della Federazione dei giovani comunisti italiani. Il secondo Josep Borrell, socialista. Entrambi mi disprezzavano. E Trump gli piaceva anche meno. Credevano che noi fossimo noiosi e stupidi. Io pensavo fossero agenti ingenui della sinistra». Infine sull’Europa resta il giudizio feroce di Pompeo contro i poteri di Berlino e Parigi nell’Unione: «C’è molto da dire sulla Ue, la sua configurazione, e l’autonomia che ha succhiato a nazioni come Grecia, Ungheria, Italia, Polonia. Germania e Francia abusano del loro potere contro questi paesi, e l’Europa sta peggio a causa di ciò». Quella che Pompeo chiama “triste verità” è quella per cui la maggior parte dei leader Ue, conclude, «non ha l’istinto di vedere la Cina come una minaccia».