“Con il ponte dell’Immacolata si può dichiarare ufficialmente aperta la stagione invernale”, dice la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli. E quest’anno sarà un vero ponte, visto che il giorno festivo cade di venerdì. Le tradizionali previsioni (da prendere con beneficio d’inventario) indicano in oltre 13 milioni gli italiani in viaggio in quei giorni, soprattutto per destinazioni montane, dove gli impianti saranno aperti.



Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo e Bormio saranno le località preferite per sciare e per visitare i tradizionali mercatini di Natale. Scelte scontate per le città d’arte, Roma, Milano e Firenze in testa, forti della domanda di turisti italiani e stranieri, soprattutto spagnoli (33%), francesi (16%) e tedeschi (9%). Per gli italiani sarà un’Immacolata essenzialmente domestica, ma chi deciderà di recarsi all’estero opterà per una capitale europea dando la preferenza a Parigi, Londra e Barcellona.



In linea anche le previsioni di Federalberghi, che aggiunge che chi ha deciso di partire, nella maggioranza dei casi (43,4%), quest’anno si è mosso con anticipo, prenotando la vacanza un mese prima. Ma non è tutto: il progetto di viaggio è concentrato soprattutto in Italia (96,3%), principalmente nella propria regione o in regioni vicine al proprio territorio. Solo il 3,7% (vs 5,9% dello scorso anno) ha scelto destinazioni estere, solitamente concentrate nelle grandi capitali europee. La spesa media complessiva a persona per questo ponte è di circa 432 euro, con un giro di affari di 4 miliardi e 461 milioni di euro (+7,6% rispetto al 2022).



“Sicuramente la festività che il calendario 2023 ha fatto cadere di venerdì, ha aiutato nel progettare un viaggio – dice il presidente di Federalberghi, Bernabò -. Rispetto allo scorso anno, è stato rilevato un aumento del giro di affari. Ma nello stesso tempo abbiamo constatato dai numeri che la parola d’ordine per gli italiani in viaggio quest’anno sarà il risparmio. Si cerca sostanzialmente di tagliare sulle spese relative all’alloggio, al cibo e ai divertimenti e si pianifica magari una vacanza più breve. Però una cosa sembra chiara: gli italiani stringono la cinghia ma non rinunciano a partire”. In ogni caso, l’Immacolata è da sempre considerato un significativo stress-test per la stagione invernale. “Per noi – aggiunge Bocca – la performance legata al ponte dell’Immacolata rappresenta una prova generale nella prospettiva delle festività natalizie ormai vicine. Per questo vorrei considerare questi risultati, sempre con la massima prudenza, un buon auspicio per lo scenario che avremo di fronte in un futuro molto prossimo”.

L’indagine. Nel dettaglio, l’indagine effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions per conto di Federalberghi indica che chi resterà in Italia sceglierà in primis le località d’arte (30,2%), la montagna (28,2%) e le località di mare (14%). Seguono poi le località termali (3,8%) e i laghi (3,5%). Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (82,6%). La ricerca del relax è il movente che spinge la maggior parte degli italiani (44,9%) a concedersi una vacanza in questo ponte. Al secondo posto in classifica (35,3%) è il desiderio di ricongiungersi con i propri familiari, seguito dalla voglia di divertimento (25,4%). La casa di parenti e amici (35,2%), insieme ad alberghi e villaggi turistici (26,6%), sarà l’alloggio prescelto dalla maggior parte dei vacanzieri; a seguire e, ben distanziati, i bed & breakfast (14,8%), le case di proprietà (11,7%), i rifugi alpini (5,6%) e il soggiorno in residence (3,5%).

La durata media del soggiorno sarà di 3,3 notti trascorse fuori casa. La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 432 euro a persona (414 euro per chi trascorrerà la vacanza in Italia e 790 per chi andrà all’estero). Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 4,46 miliardi di euro. Questo risultato sarebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per l’aumento dei prezzi che sta caratterizzando questo periodo. Infatti, il 35,6% dei vacanzieri ha deciso di ridurre la spesa per questa vacanza proprio a causa dell’inflazione. La spesa dei turisti si distribuisce su tutte le componenti della filiera: il 23,2% del budget è destinato ai pasti, il 20,5% al pernottamento, il 28,9% ai viaggi e il 14,1% allo shopping. In occasione di questo 8 dicembre si è riscontrato un comportamento molto determinato sulle prenotazioni che sono state effettuate con largo anticipo: il 25,7% ha prenotato tre settimane prima e il 43,4% ha prenotato con un mese di anticipo.

Durante il ponte, le attività principali consisteranno in passeggiate (43,2%), escursioni e gite (27,4%), partecipazione a eventi enogastronomici (22,2%), visita a musei o mostre (14%) e a monumenti (13,6%). Il 74,5% dei vacanzieri utilizzerà la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 14% viaggerà in aereo e l’8% in treno. La comodità ha prevalso nella scelta del mezzo (65,2%). Per chi in vacanza invece non andrà, nel 45% dei casi gli intervistati dichiarano di aver rinunciato per motivi economici; il 14,4% perché partirà in un altro periodo e il 12,4% per motivi familiari.

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