Il ponte di Longobucco, situato sulla strada statale 177 Sila-Mare, in Calabria, è crollato lo scorso 3 maggio dopo appena 9 anni dalla sua apertura. I lavori per la costruzione, come riportato da Today, erano durati mezzo secolo ed erano stati spesi 80 milioni di euro, oltre a 20 milioni già stanziati. Ciò, tuttavia, non è stato sufficiente per evitare il cedimento. Il dramma è stato evitato soltanto perché il passaggio era stato chiuso poche ore prima.
La Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari adesso ha aperto un fascicolo di inchiesta per risalire alle eventuali responsabilità. Il crollo, in base alle prime informazioni, sarebbe stato provocato dall’errata inclinazione di un pilone, che avrebbe provocato il cedimento della campata. I problemi dell’infrastruttura, tuttavia, pare che non fossero pochi. Già a novembre 2022 il capogruppo del M5S nel Consiglio regionale della Calabria, Davide Tavernise, aveva denunciato i segnali di un possibile disastro dopo che l’Anas aveva registrato uno smottamento a poche centinaia di metri.
Ponte di Longobucco crollato in Calabria: il commento di Occhiuto
Il fatto che il ponte di Longobucco, in Calabria, sia crollato, dunque, non sembrerebbe avere sorpreso nessuno. A parlarne, ai microfoni di Agorà, su Rai 3, è stato anche il presidente della Regione, Roberto Occhiuto. “Ho fatto una verifica con gli uffici regionali perché era un ponte recente, costruito solo 9 anni prima, e ho visto che questo ponte non aveva l’ancoraggio di 20 metri sotto il terreo, praticamente non aveva fondamenta”, ha affermato.
Ciò, tuttavia, non pare fosse una prerogativa al momento della costruzione. “La cosa assurda è che nella normativa del tempo, e probabilmente anche in quella attuale, non è previsto che i ponti con i piloni negli alvei debbano avere necessariamente questo ancoraggio di 20 metri. È una cosa paradossale e dimostra la scarsa attenzione che in questo Paese c’è stata sul tema della sicurezza delle opere pubbliche e anche sul tema della messa in sicurezza del territorio”, ha concluso.