Edizione, la holding dei Benetton che detiene il 30.25% di Atlantia e che a sua volta detiene Autostrade per l’Italia e Spea, ha diramato un comunicato per esprimere la propria posizione in merito alle ultime emerse circa i mancati controlli sui viadotti autostradali: “Edizione – si legge – esprime il suo sgomento e il suo turbamento per quanto emerso nelle ultime ore a seguito della doverosa attività svolta dall’Autorità Giudiziaria, in relazione alle diverse indagini in corso dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova, con i suoi 43 morti che pesano sulle coscienze, ed esprime l’assoluto suo rispetto per il lavoro svolto dalle Autorità competenti”. Nel contempo è uscita allo scoperto anche Aspi che ha fatto sapere di aver sospeso due dipendenti, precisamente Pecetti e Paolillo, come si legge nella nota, entrambi raggiunti nelle giornata di ieri dai provvedimenti cautelari emessi dalla magistratura. Infine va sottolineato il pensiero del ministro degli esteri Luigi Di Maio, che dal 14 agosto 2018, dal crollo del Morandi, si è sempre battuto affinché ad Aspi venisse tolta la gestione della rete autostradale: “Su Autostrade – ha spiegato, come riporta Il Fatto Quotidiano – andiamo avanti con la volontà di revocare le concessioni ai Benetton, ad un’azienda che non ha mantenuto il ponte Morandi e addirittura ha nascosto le carenze manutentive: mi fa piacere che pure per il Pd questa parola non sia più un tabù”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PONTE MORANDI, 9 MISURE CAUTELARI EMESSE

Sono numerosi i quotidiani che oggi dedicano ampio spazio agli ultimi aggiornamenti sul crollo del Ponte Morandi, fra cui il Secolo XIX. I colleghi liguri riportano le parole che avrebbe proferito Andrea Indovino, ingegnere addetto ai monitoraggi e dipendente di Spea (società controllata da Autostrade per l’Italia), decisamente preoccupato per lo stato di salute di un altro viadotto. «Non è possibile una superficialità così spinta dopo il 14 agosto – le parole che avrebbe proferito – cioè, vuol dire che la gente coinvolta non ha capito veramente un c… ma proprio eticamente». E ancora «Qui la prendiamo nel c…». Dichiarazioni che risalirebbero ai giorni compresi fra il 17 e il 20 ottobre del 2018, in merito alle condizioni strutturali del viadotto Pecetti, situato sul tratto genovese dell’A26. Sarebbe dovuto passare un trasporto straordinario, e per consentirne il transito sarebbero stati ammorbiditi i report sullo stato di salute dello stesso tratto autostradale. Dopo la rottura di un cavo, il tecnico Alessandro Costa, spiga il Secolo XIX, aveva segnalato un deterioramento della precompressione del 33%, ma la percentuale è stata corretta dai suoi superiori al 18%. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PONTE MORANDI, 9 ARRESTI E MISURE CAUTELARI: ATLANTIA CROLLA

Crolla il titolo di Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia e non solo, dopo quanto emerso ieri in merito alle 9 misure cautelari della guardia di finanza di Genova, nei confronti di altrettanti tecnici che avrebbero “ammorbidito” i report sugli stati di alcuni viadotti autostradali da nord a sud del nostro paese. Il tonfo è stato di 8 punti percentuali, ed il titolo è stato anche sospeso per un breve periodo dalle contrattazioni, a causa appunto del suo balzo in negativo. Giancarlo Cancelleri, neo-viceministro alle Infrastrutture, ha pubblicato un post sul blog delle Stelle in cui ha commentato le recenti notizie: “Nemmeno il rispetto di 43 morti ha fermato la sete di profitto di questi approfittatori sociali. La giustizia farà il suo corso, ma la politica ha la responsabilità di garantire ai cittadini che episodi simili non accadano mai più. Chi ha causato la morte di 43 persone non può continuare a gestire le nostre strade! Il nostro imperativo è proseguire sul percorso tracciato dall’ex ministro Toninelli, ossia quello della revoca delle concessioni ai Benetton. Altra strada non c’è”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PONTE MORANDI: 9 MISURE CAUTELARI

Nove misure cautelari sono state eseguite in queste ore in quel di Genova, a seguito dell’indagine parallela al crollo del Ponte Morandi. La guardia di finanza del capoluogo ligure ha dato esecuzione a nove fra arresti e misure interdittive nei confronti di appartenenti ad Autostrade per l’Italia, Spea ed un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia. Nel dettaglio, come riferisce l’edizione online di Repubblica, due misure riguardano due dipendenti di Aspi, mentre sei per Spea, azienda che si occupa dei controlli e del monitoraggio della rete autostradale. Di questi, tre sono finiti ai domiciliari, e fra i nomi coinvolti nell’ordinanza vi sono, come scrive Repubblica, Gianni Marrone, Pierluigi Ceneri, Lucio Ferretti Torricelli e Massimiliamo Giacobbi.

PONTE MORANDI, 9 ARRESTI E INTERDITTIVE

I militari delle fiamme gialle, diretti dal colonnello Ivan Bixio e dal tenente colonnello Giampaolo Lo Turco, si sono presentati stamane presso le sedi delle società di cui sopra di Genova, Milano e Roma, con l’ordinanza firmata dal gip Angela Nutini. Come detto in apertura, si tratta di una serie di misure interdittive giunte dopo un’indagine parallela a quella che scaturita dopo il crollo del ponte Morandi di Genova il 14 agosto di un anno fa, e riguardante i controlli su altri viadotti della rete di Autostrade per l’Italia, più specificatamente, il viadotto Pecetti sulla A26 Genova-Gravellona Toce, e il viadotto Paolillo sulla Napoli-Canosa. Il pubblico ministero Walter Cotugno, rappresentante l’accusa, è convinto che nonostante la tragedia del Morandi, i tecnici di Aspi e Spea abbiano “continuato a “ammorbidire” – si legge su Repubblica – i risultati delle misurazioni sullo stato di salute dei tratti in questione”.