In una intervista ai colleghi de Il Secolo XIX, parla il sindaco di Genova Marco Bucci e annuncia che entro il 14 agosto sarà fissato il primo pilone del nuovo Ponte Morandi: negli occhi abbiamo ancora tutti l’esplosione delle pile 10-11 e la completa demolizione di quello che rimaneva in piedi del viadotto crollato lo scorso anno, proprio il 14 agosto. La data dunque non è casuale e rappresenta il tentato rilancio della città e del suo futuro per quelle 43 vittime e per tutti i cittadini genovesi sconvolti dalle conseguenze del disastro sul Morandi: «Quel giorno isseremo la bandiera di Genova sul primo dei nuovi piloni» spiega il sindaco e Commissario per la Ricostruzione che poi sottolinea come il prossimo impegno è concludere appieno la demolizione con lo smontaggio delle ultime pile ancora attaccate alle rispettive gallerie di Levante (la pila 8) e Ponente (la 1 e la 2) «Tutto sarà calato entro la fine di luglio. Entro la quarta settimana luglio, poi, sorgeranno già, sullo skyline della val Polcevera, le pile nuove: la 9 è già a alta 5 metri. Abbiamo già fondato otto pile sulle diciotto finali».



DOMANI FOCUS SU MACERIE PONTE MORANDI

Un altro “impegno” raccolto dal sindaco Bucci è quello di sgomberare tutte le macerie del vecchio Ponte Morandi entro il 15 agosto: «Per me è entro il 15 agosto: tutti i detriti devono essere sistemati. Il ministero dell’Ambiente lo sa: deve autorizzare la destinazione del loro impiego». Secondo le stime fatte dal team di lavoro sulla ricostruzione, «il 70% delle macerie è materiale cosiddetto secondario, che si può riutilizzare, il 29% presenta tracce di amianto inferiori alla soglia di pericolosità, e l’1% invece potrebbe essere rifiuto pericoloso da stoccare in discariche speciali». Domani sono previsti i primi sopralluoghi approfonditi dei periti sulle macerie di quanto distrutto venerdì scorso: i tecnici sceglieranno quali detriti, in precedenza colorati per poter distinguere dove fossero collocati, potranno essere utili per le indagini e per l’incidente probatorio in corso sulle cause che hanno determinato il crollo lo scorso 14 agosto. In un colloquio con Repubblica, ancora Bucci fa ben capire che l’esser “sindaco” non basta in questo momento: «amministratore delegato? Qualità, costi e tempi: sono tre variabili di valutazione, per giudicare un lavoro. Vale nelle imprese e allora perché non nella pubblica amministrazione? Se sta nella torre d’avorio, non funziona. Se l’amministrazione si cala nella realtà, allora deve vedersela con: tempi, costi, qualità. Non siamo mica qui ad asciugare gli scogli». Intanto Renzo Piano segue ogni passo della ricostruzione e con diversi consulenti collabora, come tanti altri, al rimettere in piedi il nuovo Ponte: più bello, più sicuro e con un progetto a lungo termine, tutto per quei genovesi che lo meritano per come hanno affrontato questo primo tragico anno post-caduta del Morandi «I genovesi, il giorno dell’esplosione, sono stati bravissimi: ci sono stati disagi al traffico, sotto il ponte, ma hanno dimostrato tenacia e forza» conclude Bucci.

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