Autostrade per l’Italia e Spea Engineering hanno presentato richiesta di patteggiamento alla Procura di Genova nel corso dell’udienza preliminare del processo sul crollo del ponte Morandi che vede imputate anche 59 persone. I pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno hanno dato il loro via libera. L’importo totale del patteggiamento, che per diventare esecutivo dovrà essere approvato dal gip, è di quasi 30 milioni di euro.



Aspi e Spea dovranno versare rispettivamente un milione e 800mila euro, invece la concessionaria ha messo a disposizione 26.857.433 euro, che corrisponde all’importo relativo al rafforzamento degli stralli delle pile 9 e 10 del viadotto Polcevera, approvato dal Ministero delle Infrastrutture nel giugno 2018 e mai realizzato. Proprio ciò, secondo l’ipotesi accusatoria e la maxi perizia disposta dal gip in sede di incidente probatorio, avrebbe evitato la tragedia. Se convalidato, tale accordo non riguarda i risarcimenti che Aspi e Spea devono versare, in caso di condanna, alle parti civili costituite nel processo, in quanto responsabili civili.



“PATTEGGIAMENTO? AMMISSIONE DI COLPA”

Si tratta di una svolta processuale molto importante: di è fatto è un’ammissione di responsabilità da parte delle due società, i cui massimi dirigenti sono imputati nel processo. Già nel febbraio 2020 era emersa l’ipotesi di chiedere il patteggiamento da parte di Autostrade. Lo certifica una intercettazione agli atti del procedimento ma che è stata esclusa dal fascicolo nel corso dell’udienza stralcio. A parlarne Amedeo Gagliardi, responsabile ufficio legale di Aspi, e Sergio Erede, dello studio Bonelli-Erede che assiste la concessionaria dal punto di vista civile e amministrativo. Per il procuratore reggente di Genova, Francesco Pinto, la richiesta di patteggiamento “è un risultato importante“.



Per Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime di ponte Morandi, è una mossa non sorprendente, ma che comunque “avrà un impatto importante sull’iter processuale degli altri imputati. Significa che l’impianto accusatorio è valido. Penso che sia importante perché c’è un’ammissione di colpa“. Autostrade ha confermato la richiesta di patteggiamento in un comunicato in cui ribadisce “la piena consapevolezza che non si potrà mai dimenticare la tragedia del 14 agosto 2018 con il suo carico non commensurabile di dolore e sofferenze che ha profondamente segnato anche la società e tutti i suoi dipendenti“.