VIDEO INTERVENTO DI SALVINI IN SENATO PER IL DECRETO PONTE

Il Decreto legge legato al Ponte sullo Stretto di Messina – approvato dal CdM del Governo Meloni lo scorso 17 marzo – prosegue nel lungo iter di conversione in legge: oggi al Senato il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è intervenuto per rispondere alle varie questioni (e polemiche) legate alla nascita dell’opera pubblica discussa da almeno 40 anni e forse solo ora realmente in via di realizzazione.



«Un investimento che non ha eguali», ha spiegato a Palazzo Madama, interrotto più volte dai banchi dell’opposizione, il leader della Lega: «da sinistra ci si voleva convincere che non avremmo potuto e dovuto procedere alla discussione e all’approvazione del decreto perché stavamo infrangendo leggi regolamenti, costituzioni e quant’altro. Io vi ricordo che dicendo questo non avete mancato di rispetto al ministro Salvini che è l’ultimo dei problemi. Ma il decreto di cui stiamo parlando è stato emanato dal presidente repubblica Sergio Mattarella. Molto semplicemente. Quindi se avete dubbi di costituzionalità, rivolgersi al colle che penso abbia tutti gli elementi di garanzia e di superiorità per decidere cosa si può fare e cosa non si può fare». Con l’auspicio che i cantieri possano partire già nell’estate 2024, Salvini ha sottolineato che il progetto completo del Ponte sullo Stretto tra Sicilia e Calabria arriverà a costare 56 miliardi di euro: «28 dei quali in Calabria e l’altra metà in Sicilia». Dal collegamento tra Messina e Reggio Calabria ne usufruirà l’intero Sud Italia, come ricorda ancora il leader della Lega a Palazzo Madama: «Ho incontrato i sindaci di Napoli e Bari che aspettano da qualche anno un collegamento diretto in treno, prima dell’alta velocità che qualche ministro aveva promesso e posso dire ai cittadini di Napoli e Bari che il collegamento diretto ci sarà e io avrò la gioia di farci il primo viaggio in treno, quello annunciato da qualche ministro del Pd anni fa. A lavori finiti si arriverà in 2 ore e in 3 ore da Roma a Bari e anche lì c’è qualcuno contrari



“DOBBIAMO OSARE COME NEL RINASCIMENTO”: L’APPELLO DI SALVINI PER IL PONTE SULLO STRETTO

Le stime finora inserite nel Dl Ponte, aggiunge ancora il ministro Salvini al Senato, parlando di 100mila posti di lavoro nelle due regioni, «non redditi di cittadinanza», rileva con una provocazione diretta alle polemiche dei banchi M5s. I lavori effettivi, come già anticipato, «dovrebbero vedere la luce nella prossima estate, il ponte sarà a campata unica, la più grande del mondo e sarà parte di un sistema, perché da solo non serve a nessuno. Sarà un acceleratore economico e culturale di tutte le opere annesse e connesse e sarà un’opera green».



Lasciandosi andare ad un’immagine circa la “scommessa” che l’Italia lancia – con il Ponte sullo Stretto e non solo – sulle grandi opere infrastrutturali, Salvini compie un “paragone” con l’epoca del Rinascimento: «Sul Ponte sullo Stretto bisogna osare. L’Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero passati da una commissione costi-benefici, oggi non avremmo quello che hanno fatto loro». È ancora il vicepremier ad sferzare il Senato, dopo che il Decreto Ponte è già stato approvato alla Camera settimane fa: «Penso alle chiuse sui Navigli pensate da Leonardo.. con i Cinque Stelle non ci sarebbero state, avrebbero detto: ‘Questo è un matto’. Oppure non avremmo l’Autostrade del sole che per fortuna è stata fatta». In chiusura, il riferimento all’impatto ambientale che avrà l’opera che collegherà Sicilia e Calabria: «C’è chi di ambiente ne parla e chi lo tutela. Noi ripuliamo quel tratto di mare. Secondo alcuni studi universitari eviteremo 140mila tonnellate di emissioni di CO2 nell’aria. La campata unica toglie il rischio sismico e evita di compromettere l’equilibrio marino dal punto di vista ittico e faunistico. Gli ingegneri hanno studiato i problemi legati al vento. Hanno studiato gli eventi legati ai terremoti. Se ci fosse un terremoto distruttivo e catastrofico lo sarebbe per tutto. Però vi invito a fare una visita alla galleria del vento del Politecnico di Milano. Potete dubitare di Salvini, spero non dubitiate del Politecnico di Milano».