Ponte sullo Stretto, l’Ingv accusa il governo e la società che dirige i lavori di non aver valutato correttamente il rischio sismico della zona non coinvolgendo adeguatamente i tecnici nell’analisi delle faglie attive che potrebbero compromettere la sicurezza della struttura. Il presidente dell’Istituto Carlo Doglioni, come riporta Repubblica, ha infatti sostenuto che nel progetto mancherebbero le dovute certificazioni ufficiali, visto che l’azienda che si sta occupando del cantiere avrebbe soltanto chiesto un parere a due esperti, sottovalutando i coefficienti di pericolosità.
La risposta è però arrivata da parte della direzione “Stretto di Messina“, che ha sottolineato che non c’è necessità di un via libera da parte dell’Ingv perchè le caratteristiche intrinseche del progetto sono già tali da rendere la struttura come una delle più resistenti al mondo per rischio sismico, inoltre è stata avviata una collaborazione per il monitoraggio attivo da parte del dipartimento Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma, che aggiornerà costantemente il quadro geosismotettonico condividendo dati ed informazioni.
La società Ponte sullo Stretto di Messina: “La struttura è progettata per resistere al massimo rischio sismico della zona, non serve via libera Ingv”
Polemiche per il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina tra la società che dirige i lavori e l’Ingv, dopo l’attacco da parte di alcuni partiti di opposizione tra cui Avs e Pd, che hanno accusato il governo di aver avviato il piano approvando progetti vecchi e con gravi carenze tecniche, ora anche l’Istituto di Geofisica afferma di non aver ricevuto richieste per la consulenza sull’analisi del rischio sismico. L’azienda però è intervenuta per rassicurare sul potenziale pericolo denunciato, affermando che: “Il ponte ha già caratteristiche che gli permettono di resistere anche ad un sisma tra i più forti che potrebbero verificarsi nella zona“.
In particolare la società si riferisce all’area della faglia di Cannitello, che secondo i tecnici non sarebbe in grado di produrre scuotimenti. Il massimo rischio infatti, secondo quanto specificato anche nel documento di Valutazione d’Impatto ambientale prodotto dalla Regione Sicilia, sarebbe quello che si verifichi un terremoto di intensità pari a quello di Messina nel 1908, di magnitudo 7.1, al quale la struttura del ponte sarebbe perfettamente in grado di resistere.