Il procuratore della repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, ha tenuto nelle scorse ore un’audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, durante la quale ha parlato del Ponte sullo Stretto di Messina, il raccordo che collegherà la sponda della Calabria a quella della Sicilia, fortemente voluto dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. “Sicuramente c’è la massima attenzione da parte del nostro ufficio sul ponte sullo Stretto”, ha fatto sapere Bombardieri parlando di possibili infiltrazioni mafiosi nelle opere di realizzazioni del viadotto, che costerà ingenti danari.



“Io non faccio riferimento specifico al ponte, ci mancherebbe – ha comunque voluto sottolineare Bombardieri, come si legge sul sito dell’agenzia di stampa Ansa -. parlo di un’opera pubblica in generale, qualunque possa essere. Sicuramente non si può bloccare la realizzazione di un’opera per il pericolo che questa possa essere oggetto di appetiti da parte della ndrangheta. Ciò che é necessario è riservare grande attenzione alla gestione di quel flusso finanziario che è destinato a quell’opera pubblica. Perché è lì che si può intervenire a tutela dell’economia sana e dell’investimento che lo Stato deve necessariamente fare”.



PONTE SULLO STRETTO, PROCURATORE REGGIO CALABRIA: “ESTREMA ATTENZIONE AL DENARO”

E ancora: “Bisogna fare estrema attenzione ai flussi di denaro destinati a certe opere a tutela degli investimenti dello Stato ma quando dico che lo Stato deve creare occasione di lavoro non mi riferisco solo alle opere pubbliche ma anche ad esempio alla gestione dei beni confiscati”.

Bombardieri spiega che il rapporto con i politici da parte della ‘ndrangheta è oggi differente rispetto al passato: “Una volta la ‘ndrangheta cercava i politici, oggi sono alcuni soggetti politici ad avvicinare le cosche e a cercarne il consenso che poi possa tradursi in voti. Le cosche sanno bene che l’elezione di un determinato candidato non è automatica, non se ne può avere certezza, e non a caso abbiamo riscontrato più casi di stesse cosche che appoggiano candidati di schieramenti diversi: se non viene eletto Tizio, viene eletto Caio, poco importa”.