Diretta Pooh Un attimo ancora: commento live 15 febbraio 2023

In seguito alla scelta di andare avanti con una formazione a tre, dopo qualche anno i Pooh hanno deciso di sciogliere la band. Una decisione sofferta, che non è arrivata affatto a cuor leggero. “Sul palco per l’ultima volta mi dicevo: ‘Questo brano lo sto facendo per l’ultima volta con i miei amici per sempre’. Ci siamo commossi tutti, sul palco e nel pubblico”, rivela Roby Facchinetti. “Tutti i Pooh erano lì per festeggiare questo ultimo incontro con gli amici”, ricorda Riccardo Fogli, nella formazione iniziale della band. “Non ha nessun senso finire una bella storia come questa. Non era solo la fine dei Pooh, era la fine di una parte della nostra vita”, racconta Francesco Facchinetti. Chiara Canzian ricorda in lacrime: “È stata una loro scelta, io non volevo. È stata la fine di un’epoca”. In occasione del tour per i cinquant’anni della band, vennero chiamati nuovamente anche Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli. Tiziana, moglie di Stefano, ha avuto un ruolo nella decisione del marito di partecipare alla reunion: “C’ho messo una mano io, Stefano non voleva prendere parte. Poi disse ‘Ok lo faccio, ma solo se facciamo gli stadi’”. 



Stefano D’Orazio, il primo ad abbandonare la formazione a quattro della band, è stato anche il primo ad andare via, nel 2020, in seguito ad alcune complicazioni del Covid: già da tempo era malato. “Gli ultimi due anni della sua vita non è stato molto bene e non c’è stato scampo”, racconta Tiziana. “Faccio fatica a pensare che non c’è più. Mi manca il suo sorriso e il modo di prendersi in giro”, ricorda Red Canzian. A Roby manca “La sua generosità. Se tu avevi un problema, diventava il suo”. “Non doveva andare così”, commenta Dodi Battaglia. “Non averlo potuto salutare, stringere, accarezza, fa male”, dice Tiziana in lacrime.



L’addio ai Pooh di Stefano D’Orazio

“I Pooh non sono solo quelli che hanno fatto la musica. Ancora più importante è il rapporto tra noi quattro, di amicizia, complicità e condivisione” racconta Roby Facchinetti. Dodi Battaglia è d’accordo: “Quando sei insieme come noi, che il giorno sei in sala e la sera vai a mangiare insieme, è tutto un insieme di rapporti”. Per Roby, non è stato semplice condividere sempre tutto.

“La prima separazione che mi ha fatto molto male è quando Stefano nel 2009 decise di andare via. Cercai di fargli cambiare idea”, racconta Red Canzian. Roby Facchinetti svela: “In riunione parlai di una cosa che avremmo dovuto fare e lui disse che era deciso ad andare via”. Anche la moglie di D’Orazio racconta quel momento: “Sembrava la fine di un amore”. “C’erano dei fan che piangevano a dirotto”, ricorda Dodi Battaglia. “Credo che c’entri anche Tiziana. Non è mai riuscito ad avere una moglie e dei figli come abbiamo fatto noi. Lui ha conosciuto Tiziana e ha capito di avere incontrato la donna della sua vita”. “Stefano era una persona molto convinta della sua scelta. Lui mi ha dedicato tutto se stesso. Forse Stefano aveva bisogno di avere un suo punto fermo che era la famiglia e cioè io”. I Pooh, dopo l’addio di Stefano, hanno deciso di andare avanti in una formazione a tre.



Pooh e la vittoria di Sanremo

Red Canzian racconta: “Sanremo un po’ mi faceva paura, mi sembrava strano. “Ero convinto che fosse un grande brano ma sopratutto un grande testo”, racconta Roby Facchinetti. La moglie di Valerio Negrini, autore dei testi dei Pooh, rivela: “Uomini soli la scrisse in taxi, su un pezzo di carta dato proprio dal tassista. I testi dei Pooh hanno sempre affrontato temi importanti e anticipato argomenti diventati poi attuali a seguire, come l’omosessualità: tra questi brani c’è Pierre. Riccardo Fogli racconta: “Quando Valerio Negrini scriveva Pierre, all’epoca era qualcosa di talmente lontano… Ha analizzato uno spazio che non doveva essere speciale allora e non lo è ora”.

Pooh, tutti come una famiglia

“Mentre io avevo i figli piccoli, anche Roby e Red. È stato un momento bello che li ha anche accumunati”, rivela Dodi Battaglia. “Noi siamo cresciuti insieme, giravamo attorno tra i tecnici”, racconta la figlia di Facchinetti. Daniele Battaglia, figlio di Dodi, spiega: “Siamo figli di tanti genitori”. “Ci vendevamo gli autografi. In tournée a volte ci si annoiava, quindi imparavamo le firme e le vendevamo alle prime file”, svela la figlia di Red Canzian. Francesco Facchinetti e Daniele Battaglia, a distanza di anni, rivelano di aver staccato la corrente elettrica nel corso di un concerto dei genitori, provocando un black out sul palco: verità che i Pooh hanno scoperto dopo molto tempo. Parlando dei concerti, degli effetti audio e suono, Roby Facchinetti racconta: “Abbiamo fatto una serie di grandi concerti, soprattutto quello dell’82’”. È così anche per Red Canzian: “Abbiamo fatto una tournée faticosa ma la più bella della nostra vita”.

Pooh, l’origine del nome

“Riccardo non uscì dai Pooh per incongruenze musicali ma per situazioni extra”, spiega Francesco Facchinetti nel documentario dedicato alla band che vede il padre tra i fondatori. Il gruppo inizialmente si chiamava Jaguars: successivamente prese il nome di Pooh, proprio da Winnie the Pooh. “La musica per me è sempre stata la migliore medicina. Se alla fine sono riuscito ad essere anche un bravo figlio, devo ringraziare la musica” rivela Roby. Red Canzian racconta: “Quando mio padre mi regalò la prima chitarra fu il primo sacrificio e capì che io volevo fare quello”. Riccardo Fogli spiega: “Molte cose che ho fatto, le ho fatte pensando alla mia mamma. Era un mito, era una nostra fan”.

Pooh – Un attimo ancora: la formazione della band

“Mi è un po’ strano essere intervistato da una persona giovane (Maria Sole Pollio, ndr). I Pooh sono quattro ragazzi che hanno sognato e realizzato di fare questo mestiere”, racconta Roby Facchinetti in apertura del documentario a loro dedicato. Dodi Battaglia spiega: “Siamo nati grazie alla frequentazione dei locali da ballo”. Red Canzian precisa: “Non a caso siamo di quattro città diverse: Roma, Bologna, Treviso e Bergamo”: Riccardo Fogli, che ha fatto parte della formazione della band, spiega: “Facchinetti mi chiese di fare part della band e siccome ero con The Slenders che avevano debiti, accettai affinché loro pagassero le spese del furgoncino. Stefano D’Orazio alla batteria ha sostituito Valerio Negrini che invece si è dedicato alla stesura dei testi.

Pooh – Un attimo ancora: anticipazioni del docufilm sulla band italiana

Mercoledì 15 febbraio, alle 21.25, subito dopo l’appuntamento quotidiano con “I soliti ignoti”, Raiuno dedica una serata speciale ai Pooh trasmettendo il docufilm dal titolo “Pooh – Un attimo ancora” dedicato alla storia straordinaria della band simbolo della musica italiana. Un racconto diviso in sei capitoli raccontati dagli stessi componenti della band ovvero Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Cazian con un ricordo particolare di Stefano D’Orazio. I tre artisti regalano ai fan una storia straordinaria fatta di canzoni, aneddoti e racconti inediti.

Protagonisti indiscussi della scena musicale italiana da cinquant’anni, con le loro canzoni, hanno fatto da colonna sonora alla vita di centinaia di migliaia di persone unendo varie generazioni, da quella cresciuta con le loro canzoni a quelle successive nate avendo come colonna sonora proprio le canzoni dei Pooh.

Pooh – Un attimo ancora: protagonista Mariasole Pollio

Red Canzian, Roby Facchinetti e Dodi Battaglia raccontano in “Pooh – Un attimo ancora”, non solo il segreto del loro successo musicale, ma anche aneddoti inediti degli anni vissuti come una famiglia. Legati da un rapporto umano e professionale, hanno condiviso tutto riuscendo ad instaurare un rapporto unico che ha portato anche le rispettive famiglie ad amarsi. Canzone dopo canzone, nota dopo nota, i Pooh si mettono a nudo davanti al proprio pubblico.

La voce narrante dello speciale docu – film dedicato alla band è Mariasole Pollio che, simbolicamente, “racconta i Pooh attraverso gli occhi di una giovane donna per trasmetterla anche alle generazioni più recenti. È così che la musica cambierà anche la sua vita”. Nel ruolo di Greta una giovane ventenne e aspirante regista, Mariasole Pollio racconta, “attraverso il punto di vista della IGeneration, la storia della band, suddivisa in sei tappe fondamentali, ognuna scandita da un brano di successo”.

Le parole dei Pooh

Ripercorrere la propria storia attraverso immagini, parole e canzoni ha regalato grandi emozioni a Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Battaglia che, durante la conferenza stampa di presentazione, hanno dichiarato: “È bellissima l’idea di coinvolgere i fans nel progetto, far raccontare da loro quale canzone gli ha cambiato la vita. Perché la musica ha questo potere enorme e fa anche dei piccoli miracoli. Eravamo solo quattro ragazzi che volevano fare musica, alla fine abbiamo raccontato ben tre generazioni”.

Il docu-film sulla storia dei Pooh sarà trasmesso in diretta televisiva su Raiuno subito dopo la puntata quotidiana de I soliti ignoti e, in diretta streaming, su Raiplay.