“Chi è Mattia Santori?”: il libro-autobiografia del portavoce delle Sardine ha letteralmente scatenato il giornalista vicedirettore del Giornale Nicola Porro, non da oggi assai critico con le posizioni e battaglie del movimento anti-Lega nato prima delle scorse Elezioni Regionali in Emilia Romagna. Nella sua quotidiana rassegna stampa su YouTube, la “Zuppa di Porro”, il conduttore di Quarta Repubblica si scaglia con sarcasmo contro Santori partendo dalla scelta della foto in copertina: «Santori si fa prendere di spalle con dietro un arcobaleno, questo si sente a trent’anni il Messia!». Ma è poi leggendo la presentazione fatta ieri su Facebook delle stesse Sardine al loro “leader” che scatena l’ironia di Porro: «Si fa la sua autobiografia agiografica: le Sardine fanno la biografia del loro leaderino e scrivono di lui “un sognatore vulcano di idee. Una vita vagabonda caratterizzata da vere e proprie emigrazioni”. Ma questi devono cambiare pusher…».
SANTORI, IL FRISBEE E LA POLITICA
Ancora nella presentazione del libro si legge «torna a Bologna e continua a viaggiare con la mente», ed ecco che Nicola Porro torna all’attacco «però, che gran bel viaggio. Questi altro che bimbiminchia, sono peggio, sentite qui “Mattia sente il peso della responsabilità enorme. È un ricercatore ma anche insegnante di frisbee”». Sul dettaglio del frisbee si scatena prima Porro e poi anche Selvaggia Lucarelli, normalmente agli antipodi su qualsiasi tema della quotidianità politica: con articolo ironico la giornalista ex Fatto Quotidiano parte dalla “rivoluzione” che un insegnante di frisbee possa fare per la politica italiana. Porro però va ancora oltre e si rivolge direttamente ai tanti entusiasti del movimento delle Sardine: «Voi dovete leggervi l’autobiografia delle Sardine perché se qualcuno di voi ancora crede che vi possa essere qualcosa di minimamente interessante in Mattia Santori, ecco si legga l’insegnante di frisbee». Nel libro si parla anche del prossimo futuro, con le Sardine chiamate ad un passo in più per non rimanere nell’anonimato dopo l’emergenza Covid-19: a Santori viene chiesto quale sarà il prossimo step e lui replica «Il bello dei pesci è che sono sempre in movimento, possono cambiare habitat ma senza perdere la capacità di leggere le mareggiate. Noi siamo portatori di un sentimento alternativo che non si è affatto esaurito, che crede nella prossimità della politica, ma che può vivere solo se portato avanti da una collettività. Le Sardine sono state un grande esame di coscienza collettivo, ora bisogna metterci la faccia. Noi ce l’abbiamo già messa, vediamo se al prossimo invito qualcuno ci farà compagnia».