Sarà attivo dal primo luglio a Palermo il Port Community System (PCS), un innovativo strumento informatico che viene usato per gestire il traffico navale perché è in grado di rendere più veloci le operazioni eseguite per svolgere tutti gli adempimenti a livello di sicurezza, logistica e doganali. Più semplicemente, è una banca dati che comunica con i vari sistemi statali – ad esempio Capitaneria di Porto e Dogane – liberando tutti dalla necessità di dover ripetere le comunicazioni. L’Autorità Portuale di Palermo-AdSP mare di Sicilia Occidentale, con l’ausilio di Circle Group di cui fa parte l’azienda Infoera, specializzata in soluzioni informatiche, ha deciso di dotarsi di questo sistema che è stato presentato alla comunità portuale, in attesa di un’ordinanza che lo renderà obbligatorio per tutti gli operatori portuali appunto dall’1 luglio.



La svolta è stata possibile grazie alla partecipazione al bando che era stato pubblicato nell’ottobre dell’anno scorso dal MIT per lo sviluppo e implementazione del PCS per favorire lo scambio di informazioni con la Pubblica amministrazione: nel febbraio di quest’anno ha ricevuto il via libera per il finanziamento di un milione di euro. La svolta è importante, perché favorendo questo “dialogo” informatico e rapido tra i sistemi si può snellire in maniera importante la mole lavorativa, visto che vengono ridotti sensibilmente i tempi necessari per elaborare i processi che riguardano importazioni ed esportazioni. Una buona notizia, ad esempio, per agenti, coloro che si occupano di spedizioni e trasporto, dogane e capitaneria di porto.



COS’È IL PCS E COME FUNZIONA: ECCO ALCUNI SERVIZI

Il Port Community System (PCS) è un sistema lanciato per consentire agli operatori portuali di scambiare dati e informazioni in maniera sicura e semplificando e velocizzando le attività, favorendo anche il lavoro degli Enti che si occupano dei controlli e della sicurezza portuale. Valida si è rivelata l’esperienza nel Porto di Genova, che già dai primi anni 2000 ha adottato questo sistema, utilizzato anche altrove. Entrando nello specifico di alcuni servizi offerti dal Port Community System (PCS), gli operatori possono avere a disposizione in anticipo le informazioni su arrivi e partenze dei mezzi di trasporto e zone di imbarco e sbarco, si possono verificare in manica preventiva le prenotazioni, lo stato doganale e gli ordini, ma soprattuto eliminare il trasferimento manuale di documenti cartacei favorendo lo scambio e la condivisione in formato elettronico.



Ma questi sono solo alcuni dei servizi offerti da un sistema che è in grado di cambiare radicalmente il lavoro nel porto. Molteplici gli effetti positivi, dalla riduzione del rischio di errori alla possibilità di recuperare dati (e proteggerli), passando per la condivisione dei dati doganali e logistici che riguardano la merce tra gli attori coinvolti nelle procedure, senza dimenticare la riduzione dei tempi di trasferimento dei dati grazie all’utilizzo di un unico canale telematico e la gestione senza carta delle informazioni, tempi di attesa ridotti e meno code ai gate per i mezzi pesanti.

DAL PNRR I FONDI PER INNOVARE IL SISTEMA PORTUALE E RENDERLO PIÙ COMPETITIVO

Luca Lupi, segretario generale dell’AdSP mare di Sicilia Occidentale, ha espresso soddisfazione per questo importante traguardo, che tra l’altro consente al porto di Palermo di portare avanti quel percorso di digitalizzazione e di sviluppo della sua attrattività commerciale. Oltre a ringraziare i servizi Informatici, l’area Operativa e l’ufficio Project dell’Autorità in cui lavora, sottolinea l’impegno dell’AdSP nel completamento di questa nuova tappa del Pnrr. Ma è anche un passo avanti nel percorso innovativo e tecnologico che si sta seguendo per sviluppare la catena logistica e le operazioni nel porto. Donato Liguori, a capo della Direzione Generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del MIT, evidenzia invece come siano stati recepiti e raggiunti da tutto il sistema portuale i traguardi di competitività che il Ministero aveva stabilito su digitalizzazione e interoperabilità logistica.

L’appuntamento odierno a Palermo è la testimonianza, per Liguori, di “come sia possibile spendere, e spendere bene, le risorse del Pnrr“, ma in una fase in cui in Italia ci sono fondi e volontà politica, bisogna spingere sull’acceleratore “verso sistemi sempre più digitalizzati“. Luca Abatello, presidente Infoera srl e ceo di Circle Group, oltre a esprimere la sua soddisfazione per il lavoro di affiancamento a supporto del porto di Palermo e del sistema portuale di AdSP per l’implementazione del Port Community System (PCS), ritiene che siamo solo all’inizio di un lavoro in cui Infoera e Circle sono in prima fila.