Scoppia la polemica in Brasile nei confronti della Marina, accusata di aver affondato nell’oceano atlantico l’ex portaerei La Foch, carica di rifiuti tossici come amianto e vernici. A puntare il dito nei confronti della Marina sono state in particolare le organizzazioni ambientaliste. “Il naufragio pianificato e controllato della nave è avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì a circa 350 km dalla costa brasiliana, in un’area di circa 5.000 metri di profondità”, hanno fatto sapere i brasiliani in un comunicato. L’annuncio dell’affondamento era stato dato ad inizio settimana, specificando che non vi era altra scelta per via dello stato degradato dello scafo lungo 266 metri e descritto come un “pacco tossico da 30.000 tonnellate” dall’associazione Robin des Bois.
“Di fronte ai rischi connessi al traino e a causa del deterioramento dello scafo, l’unica soluzione è abbandonarla affondandola in modo controllato”, il comunicato congiunto con il ministero della Difesa brasiliano. Il pubblico ministero federale del Brasile ha cercare di fermare l’operazione, avvertendo delle possibili conseguenze e sottolineando come la portaerei brasiliana contenesse “9,6 tonnellate di amianto, una sostanza potenzialmente tossica e cancerogena, oltre a 644 tonnellate di inchiostri e altri materiali pericolosi”.
PORTAEREI CON RIFIUTI TOSSICI AFFONDATA IN BRASILE: LA SUA STORIA
C’è il “rischio di gravi danni ambientali, in particolare perché lo scafo è danneggiato”, ha aggiunto il pubblico ministero. “Una violazione di tre trattati internazionali sull’ambiente, danni incalcolabili, con impatti sulla vita marina e sulle comunità costiere”, hanno denunciato invece le ong ambientaliste Greenpeace, Sea Shepherd e Basel Action Network.
La portaerei La Foch era stata realizzata dalla marina francese a fine anni ’50, e utilizzata per 37 anni da Parigi, prima della vendita nel 2000 al Brasile, ribattezzata poi in San Paolo. Per via del degrado e di una serie di problemi nati in particolari dopo un vasto incendio scoppiato nel 2005, Brasilia aveva pensato di disfarsene. Inizialmente doveva essere smantellata in Turchia, ma quando stava per raggiungere il cantiere di Sok Denizcilik le autorità turche avevano fatto sapere che la portaerei non fosse più la benvenuta di conseguenza è stata costretta ad invertire la rotta. Oggi l’affondamento.