Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha rilasciato un’intervista esclusiva alla CNN nella quale ha difeso il modo in cui la Russia ha gestito l’emergenza Coronavirus: lui stesso è stato costretto al ricovero in ospedale (a maggio) per essere risultato positivo al Covid-19, ora è tornato al lavoro e ha affrontato le varie domande sui dubbi e le critiche che sono state mosse al suo Paese. Il quadro generale della situazione ci dice che la Russia è terza per numero di casi da Coronavirus, dietro Stati Uniti e Brasile; molti medici nazionali hanno parlato esplicitamente di come il materiale medico scarseggiasse, cosa che invece gli amministratori delle strutture sanitarie hanno sempre negato. Le critiche da fuori sono state e sono tuttora pesanti; si dice anche che il Paese possa aver fornito dati più bassi circa i morti per il virus.



PARLA IL PORTAVOCE DEL CREMLINO

Peskov ha detto che la Russia non ha dovuto affrontare una crisi nazionale: anzi, nonostante sia stato posto sotto estremo sforzo il sistema sanitario ha retto, salvando parecchie vite. Secondo lui, nel Paese non c’è stato niente di sbagliato se non “il Coronavirus stesso”, e ha poi sottolineato il fatto che alcune città abbiano un’alta densità di popolazione (come Mosca) e “queste città nel mondo sono quelle più colpite dal virus”. L’alto numero di contagi deriverebbe dall’alto numero di test effettuati, anche Peskov ha ricordato che maggiore è il numero dei tamponi sulla popolazione, maggiori saranno i numeri delle persone positive. Il numero dei morti per Coronavirus, che secondo qualcuno sarebbe stato ritoccato per farlo apparire più basso agli occhi del mondo, deriverebbe dal fatto che, come spiegato dal dipartimento di Salute ancora a maggio, la Russia ha contato solo i decessi che, da autopsia, si sono rivelati direttamente legati al Covid-19, il che ha abbassato il totale delle morti di circa il 40%.



Tuttavia le critiche restano: la situazione del personale medico viene descritta come drammatica, i racconti dei medici di tutto il Paese evocano personale malato e mancanza di equipaggiamento protettivo adeguato, salari bassi e oltre 100 morti tra il personale sanitario. Come detto, le autorità sanitarie hanno negato che questo quadro sia effettivamente così grave ma i professionisti sanitari hanno parlato addirittura di oltre 300 morti tra i loro colleghi, e i media nazionali ammettono che ci sono migliaia di medici o operatori sanitari che hanno contratto il Coronavirus. Intanto, Mosca ha allentato il lockdown e così anche in Russia si torna ad una parvenza di normalità: il referendum sui cambi costituzionali, che Vladimir Putin ha dovuto posticipare e che potrebbe tenerlo in carica addirittura fino al 2036, potrebbe essere fissato il primo giorno di luglio.

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