I porti del Nord Europa sono sempre più controllati dalla mafia, punto di scambio strategico di merci illegali, droga, ma anche animali esotici e sigarette.  Un rapporto dell’Europol, l’ufficio di polizia europea, conferma l’emergenza, c’è troppa poca sicurezza, la tecnologia non è abbastanza avanzata. I controlli infatti vengono spesso evitati grazie alla pirateria informatica che riesce a modificare i codici dei container, e a clonarli facendo in modo che in caso di controllo della polizia venga ispezionato quello “pulito”. Inoltre c’è in gioco anche la corruzione degli operatori, che fanno da garanti per le spedizioni illegali.



I maggiori ingressi avvengono nei porti di Anversa e Rotterdam, ma anche in Italia, specialmente a Gioia Tauro, una delle principali tappe del traffico di cocaina, che poi dalla mafia viene esportata in tutti gli altri paesi. Le autorità portuali hanno innalzato i livelli di sicurezza, ma ancora non basta. Controllare tutti i container è veramente una sfida difficile per gli operatori, e le organizzazioni criminali riescono con facilità ad entrare nei sistemi degli hub logistici, rendendo il lavoro quasi impossibile. Su 98 milioni infatti, solo il 2% viene adeguatamente ispezionato all’arrivo. La maggior parte delle merci arriva dalla Cina e dal Sud America.



Porti europei sotto controllo della mafia, Europol “Occorre rafforzare livelli di sicurezza”

Dall’ultimo rapporto dell’Europol sul traffico di merci illegali che entrano in Europa dai porti del Nord, emerge che la mafia è sempre più organizzata come una vera e propria impresa. Che si avvale della collaborazione di tecnici informatici di livello avanzato per sfuggire ai controlli doganali. Solo ad Anversa, sono state sequestrate più di 110 tonnellate di cocaina nel 2022. Le autorità chiedono di implementare i sistemi per fare in modo di riconoscere le sostanze attraverso uno scanner, nel quale dovrebbero poi obbligatoriamente passare tutti i container.



Ma sarà difficile applicare questa tecnologia a tutti i porti, ed il rischio comunque resterebbe quello che la mafia si sposti in località secondarie nelle quali c’è meno automazione. I traffici spesso si nascondono in attività logistiche perfettamente legali, e per prevenire il rafforzarsi delle attività criminali occorre cooperare a livello europeo garantendo gli stessi livelli di sicurezza in ogni porto. Come conclude il rapporto Europol: “Per preservare non solo l’economia, ma soprattutto la sicurezza dell’Unione Europea“.