Il porto di Gioia Tauro a rischio declino a causa delle nuove norme verdi dell’Unione europea. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, il pacchetto Fit for 55 – che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030 – rischia di colpire il sito calabrese, che da solo rappresenta quasi il 28 per cento del totale dei container movimentati in Italia, nonchè il 7 per cento di quelli trasbordati, e anche altri importanti siti europei.



L’allarme è stato lanciato dall’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, che comprende Gioia Tauro. “Siamo estremamente preoccupati e abbiamo scritto, in merito, al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, al viceministro, Edoardo Rixi, ad Assoporti e al presidente della Regione, chiedendo loro di intervenire velocemente”, le parole del presidente dell’Adsp Andrea Agostinelli.



L’allarme sul porto di Gioia Tauro

Riflettori accesi sulla tassazione che viene applicata agli armatori di navi superiori alle 5 mila tonnellate di stazza lorda, con un sistema di calcolo elaborato da Emsa. Come evidenziato dal quotidiano economico, viene moltiplicata la tratta in miglia sia con il fattore di emissione di una determinata nave che con la quotazione di mercato dell’European union allowances. E ancora, il meccanismo si applica al 100 per cento della tratta tra porti interni all’area Ue e al 50 per cento della tratta quando solo uno tra i porti di provenienza o destino è interno all’Ue. Nessuna tassa quando nessuno tra i porti di provenienza o destino è interno all’area europea. In questo modo alcuni porti del Nord Africa come Port Said e Tangeri – in ragione della loro distanza dalle coste europee e alla loro qualità di hub di transhipment – non vengono considerati scali. Questa l’analisi dei tecnici dell’Adsp di Gioia Tauro: “Pertanto, una nave che attracca in uno di questi porti non interrompe il tragitto soggetto al calcolo del 50% di emissioni in ingresso in Ue. Questa misura, sebbene adottata per scongiurare il fenomeno elusivo, crea un palese svantaggio competitivo per i porti di trasbordo collocati in territorio Ue”.

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