L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia ha pubblicato in questi giorni il bando di concordo per la ristrutturazione e riqualifica del porto di Palermo che intende ridare vigore ad un’area attualmente in larga parte interdetta alla popolazione per renderla un vero e proprio luogo di incontro tra le esigenze portuali di una città marittima e il sempre imprescindibile aspetto urbano e paesaggistico a beneficio dell’intera popolazione che attorno a quello stesso mare ha fondato la sua cultura e ragion d’essere.



L’idea è quella di rendere l’intera area del porto di Palermo – dal Molo Sud fino al Parco della Foce del fiume Oreto – un sistema unico ed integrato in cui i tre ambiti che abbiamo elencato prima possono coesistere e (quasi) cooperare tra loro rendendo l’intera fascia costiera del capoluogo siciliano un punto di riferimento collettivo dal punto di vista estetico, sostenibile e sociale, in grado anche di creare una nuova forma di turismo per tutti i numerosissimi viaggiatori che ogni anno scelgono di visitare la città.



Il bando di concorso per il porto di Palermo: i premi in palio e gli ambiti del progetto di ristrutturazione

Scendendo nel dettaglio del bando per la rigenerazione del porto di Palermo è interessante notare – innanzitutto – che l’AdSP del Mare di Sicilia ha scelto di dare al concorso pubblico un respiro internazionale aprendolo anche alle imprese, ai progettisti e agli architetti esteri: gli ambiti attorno a cui si sviluppa il progetto – a breve li vedremo nel dettaglio – sono in totale quattro e prevedono l’assegnazione di un premio economico per le proposte migliori tra un massimo di 80mila euro per il primo classificato che scendono a 40, 20 e 10mila per le altre tre posizioni; mentre verranno premiate anche altre tre proposte meritevoli con un rimborso spese di 5mila euro.



Dicevamo che gli ambiti del bando per il porto di Palermo sono quattro e a darci un’idea più precisa dell’assegnazione è l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta che partendo dal “Foro Umberto I” lo immagina come uno “spazio ibrido e multifunzionale” che dia spazio anche alle “attività culturali e al tempo libero con percorsi ciclopedonali ombreggiati (..), un grande terrazzo vegetale sul mare, pontili e persino piccole piattaforme galleggianti“.

Il secondo ambito, invece, riguarderà il “porto di Sant’Erasmo” che vedrà una maggiore integrazione tra “le funzioni esistenti e quelle nuove e legate alla fruizione del mare come luogo per lo sport e il tempo libero“; ricollegandosi peraltro alla “foce del fiume Oreto” (ovvero il terzo ambito del bando per il porto di Palermo) che sarà un luogo di integrazione tra “la dimensione naturale e paesaggistica con quella culturale e sociale“. Infine, non manca neppure un focus sul “molo Sud (..) dotandolo di servizi per la nautica e per gli sport acquatici, immaginando percorsi e spazi per una visione privilegiata della città dal mare“.

Il sindaco Roberto Lagalla: “Il nuovo porto di Palermo sarà propulsore dell’economia sostenibile”

Il nuovo porto di Palermo – commenta in un comunicato stampa il presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti – “guarda al futuro (..) con un progetto ambizioso” che saprà essere anche “un punto di svolta per la città” rendendo “il mare l’indiscusso protagonista” assieme “al verde“; con l’ambizione di non essere solamente un miglioramento “per l’infrastruttura portuale” ma un vero e proprio “motore di rinascita per il waterfront“. In tal senso il porto assumerà “una dimensione urbano.portuale, creando nuovi spari condivisi” e collegando “quartieri storici e contemporanei” sul modello del “molo Trapezoidale oggi considerato un nuovo polo urbano di grande interesse“.

Dal conto del sindaco palermitano Roberto Lagalla – invece – il nuovo porto di Palermo diventerà “un importante asse nord-sud su cui si agganciano alcune delle funzioni più importanti” alle “principali aree” del capoluogo siciliano, mettendo a frutto quelle “enormi potenzialità” oggi inespresse ed ignorate  “pretendono un progetto complessivo che ricucia le relazioni tra città e mare” sapendo essere anche un “propulsore di economie sostenibili“.

Infine, il già citato Carta ricorda che il bando non intende essere solamente un “concorso di architettura” per il porto di Palermo, ma – inserendosi all’interno di “una strategia di rigenerazione e sviluppo” – ambisce a riconnettere “due grandi elementi identitarie della città: il porto e il centro storico“; mentre dopo aver elencato gli ambiti di concorso anticipa anche che ne sarà previsto un quinto per la realizzazione “di altre due componenti cruciali: due passerelle di alta qualità” che connetteranno – da un lato – “la Cala e piazza Fonderia” e – dall’altro – “il porticciolo di Sant’Erasmo“.