Il Tar del Lazio dà ragione al Ministero dell’Interno. Non sarà il porto più vicino alla nave Ong che li soccorre in mare quello dove i migranti sbarcheranno. Il Tar respinge dunque le richieste di Medici Senza Frontiere, che aveva avanzato due ricorsi contro il Ministero dell’Interno italiano accusato di aver illegittimamente assegnato alla nave Geo Barents affittata da Msg, il 7 gennaio e il 23 gennaio scorsi, i porti di Ancona e La Spezia. Le destinazioni, secondo i legali del Msf, non potevano venire decise dal Viminale secondo le norme internazionali.



E sempre secondo Medici Senza Frontiere, i porti assegnati non sarebbero potuti essere scelti lontano dalla zona di soccorso e anzi, sarebbero stati decisi per “scaricare l’assistenza ai migranti su due città in mano all’opposizione”, come si legge su Il Giornale. Per il Tar del Lazio, però, la Ong non ha ragione, anzi, la decisione del ministero sarebbe legittima.



La decisione del Tar

Il Tar del Lazio ha condannato la Ong al pagamento delle spese di giudizio. L’accusa diceva che, in base alla Convenzione di Amburgo sui soccorsi in mare, la scelta del porto di sbarco sicuro non spetterebbe al Ministero dell’Interno ma a quello delle Infrastrutture e alle Capitanerie di Porto. Solo il Viminale però sarebbe in grado di scegliere il porto più adeguato in base al totale degli interventi di soccorso e al numero dei migranti e inoltre sarebbe in grado di disporre di servizi di assistenza sanitaria e di sicurezza.

Inoltre nella sentenza è stata ribaltata la convinzione per la quale il porto di sbarco debba essere il più vicino al soccorso della Ong. Secondo quanto deciso dal Tar il Pos può non trovarsi sulla terraferma e venir rappresentato anche da una nave o da una struttura galleggiante. Il porto sicuro, secondo l’interpretazione che il Tar ha dato alle norme internazionali, va scelto tenendo conto non della vicinanza ma della situazione dei migranti, degli aspetti logistici relativi alla gestione dei flussi alla necessità di non congestionare determinati territori e così via. Infine, nella parte finale, viene sottolineato come l’Italia non ha alcun dovere di assegnare un Pos: dovere che invece avrebbe la Libia per la zona Tar o la Norvegia perché paese di bandiera della Geo Barents, la nave in questione.