LA PROCURA RICOSTRUISCE IL “CAOS” SULLE DIMISSIONI DEL PREMIER COSTA
La Procura di Lisbona prova a mettere ordine dopo la clamorosa rivelazione giunta domenica dalla Cnn in merito allo “scambio” per omonimia sulle indagini a carico del Premier dimissionario Antonio Costa. La notizia del presunto equivoco, diffusa dai media portoghesi ieri mattina (e che riportava dello scambio di persona tra il Premier Costa e il Ministro dello Sviluppo Economico Antonio Costa Silva) ha come fonte l’avvocato di uno degli inquisiti, Diogo Lacerda Machado, al momento in stato di fermo e per il quale il pm ha chiesto oggi il carcere preventivo.
Tuttavia, per la Procura si tratterebbe di un semplice errore di trascrizione ma non di un caso di omonimia: i giudici hanno infatti riconosciuto l’errore di trascrizione negli atti secondo cui il nome del premier sarebbe stato confuso con quello del ministro dello Sviluppo economico, António Costa Silva. Allo stesso tempo però ha negato si tratti di uno scambio di persona in quanto un banale (anche se grave) errore di l’intercettazione telefonica non toglie le indagini a carico del Premier: «restano altre registrazioni, da quanto è trapelato finora, in cui gli intercettati farebbero il nome di António Costa, primo ministro», spiega il canale televisivo Sic. Secondo le accuse della Procura, i sospetti arrestati finora nella maxi inchiesta “Operazione Influencer” usavano il nome del primo ministro nei loro traffici illeciti.
CLAMOROSO ERRORE GIUDIZIARIO IN PORTOGALLO: PREMIER ANTONIO COSTA SI È DIMESSO PER UN CASO DI OMONIMIA
Potrebbe esserci un clamoroso errore giudiziario all’origine delle dimissioni e delle conseguenti Elezioni anticipate processate in Portogallo dopo lo scandalo che ha coinvolto il Premier Antonio Costa: secondo quanto riportato oggi da “Cnn Portugal”, l’intercettazione telefonica che ha dato il via al presunto scandalo giudiziario del Governo socialista avrebbe coinvolto il Primo Ministro quando in realtà vi sarebbe un caso di omonimia clamorosa con il Ministro dello Sviluppo Economico, Antonio Costa Silva.
«La Procura della Repubblica ha commesso un errore nella trascrizione di un’intercettazione telefonica», scrive la Cnn portoghese citando l’intercettazione da cui è nato lo scandalo corruzione. Nella telefonata tra Diogo Lacerda Machado, amico di Costa e consulente di “Start Campus”, e Afonso Salema, ad della medesima azienda, si sottolinea come Start Campus abbia influenzato “António Costa” (primo ministro), quando in realtà Lacerda Machado si riferiva a António Costa Silva (ministro). Lacerda Machado promette in quelle telefonate ad un altro degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta di poter «snellire alcune pratiche burocratiche» parlando con il ministro delle Finanze, Fernando Medina, o cercando di arrivare al ministro dello Sviluppo economico, António Costa.
COSTA, IL MINISTRO COSTA SILVA E L’ERRORE PRESUNTO NELLE INTERCETTAZIONI: ORA COSA SUCCEDE
Se dunque la rivelazione della Cnn del Portogallo dovesse ora essere confermata, si arriverebbe alla clamorosa situazione di un Parlamento sciolto ed Elezioni anticipate già indette, per un mero caso di (semi) omonimia. Certo, resta lo scandalo di corruzione all’interno del sistema di potere politico ed economico in Portogallo, ma le indagini a carico del Premier Antonio Costa decadrebbero immediatamente. Il leader socialista – Premier dal 2015, rinnovato alle nel 2019 – si è detto innocente nella sua conferenza stampa di “addio” al Governo, confidando nella giustizia per dimostrare l’estraneità ai fatti.
A questo punto, le accuse di appropriazione indebita, corruzione attiva e passiva di titolari di cariche politiche e traffico di influenza sul Premier Costa potrebbero decadere, qualora le intercettazioni fossero confermate: secondo quanto dichiarato stamattina dall’avvocato di Lacerda Machado, l’errore sarebbe “confessato” dallo stesso pm che ieri ha interrogato il suo assistito. Non solo, «questo sarebbe l’unico riferimento al premier portoghese in tutta l’indagine». In Portogallo ora scattano le diverse ricostruzioni anche disparate: per alcuni si sarebbe trattato di un errore “intenzionale”, ma per gli avvocati della difesa al momento non vi sono elementi per poter parlare di un processo alle intenzioni del magistrato. Più probabilmente si tratta di un errore, clamoroso, ma pur sempre errore: resta da capire però se basterà riconoscere questo errore per interrompere l’iter costituzionale dello scioglimento delle Camera e delle Elezioni anticipate.