Terremoto politico in Portogallo. Lo scandalo corruzione scoppiato un anno fa ha avuto le sue ripercussioni sul governo: il capo di gabinetto e alcuni ministri sono stati incriminati. Ora il primo ministro, il socialista Antonio Costa, ha annunciato di aver presentato le sue dimissioni: “Le funzioni di Primo Ministro non sono compatibili con alcun sospetto sulla mia integrità. In queste circostanze, ho presentato le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”.



Il futuro dipenderà dalle decisioni del presidente, ha aggiunto in conferenza stampa Costa. E il capo dello Stato, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, ha accettato prontamente le dimissioni: come riportato dall’Ansa, lo si apprende da una nota della presidenza, in cui si informa che il presidente della Repubblica ha convocato per domani i segretari dei partiti e per giovedì il Consiglio di Stato al Palazzo di Belem.



Scandalo corruzione in Portogallo

Tra i pochi socialisti a capo di un governo europeo, Costa è stato costretto a lasciare la poltrona da primo ministro del Portogallo. Il caso che ha scatenato il putiferio riguarda sospetti di “appropriazione indebita, corruzione attiva e passiva di titolari di cariche politiche e traffico di influenza” nell’ambito dell’assegnazione delle licenze di esplorazione del litio e di produzione di idrogeno. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, nel corso dell’indagine “gli indagati hanno citato anche il nome e l’autorità del Primo Ministro”. La caduta del governo del Portogallo arriva a meno di due anni dalla grande vittoria elettorale del gennaio 2022, che aveva dato al premier Costa la maggioranza assoluta. Ma la grande popolarità del socialista è crollata esponenzialmente a causa dei numerosi scandali. Tra questi il “TAPgate”, dal nome della compagnia aerea pubblica, che è già costato la poltrona a una decina tra ministri e sottosegretari. In particolare, nel mirino il pagamento di una liquidazione di 500 mila euro a un amministratore della TAP che poi era stato messo a capo dell’Ente per il controllo del traffico aereo e pochi mesi dopo era stato nominato sottosegretario al Tesoro.

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