Con il via libera ieri in Commissione Finanze alla Camera sul Decreto Fiscale, la novità che era nell’aria dopo le pressioni di M5s e Italia Viva è divenuta realtà nella bozza di legge ora inviata al Parlamento: non sono più previste le multe per i commercianti che non accettano i pagamenti con bancomat e carte di credito. Con una nota apparsa sui propri canali social, il leader del M5s Luigi Di Maio esulta per il risultato: «Stiamo lavorando con grande impegno a questa legge di bilancio. Tramite il confronto e il dialogo abbiamo tracciato la strada giusta, cioè quella che mira a tutelare i cittadini e sono contento che sia stata trovata l’intesa per eliminare la multa ai commercianti che non hanno il Pos». Di Maio parla di «ennesima promessa mantenuta», spiegando poi come «ho più volte detto la priorità deve essere quella di abbassare il costo delle commissioni in modo da agevolare tutti, a partire dai piccoli commercianti. Perché lo Stato non deve mettere paletti a chi fatica dalla mattina alla sera, piuttosto deve trovare delle soluzioni». Nella prima formulazione del Dl Fisco le multe per i commercianti “ribelli” ai Pos dovevano scattare da luglio 2020 con penalità di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata: dopo le pressioni del M5s in Commissione Finanze però, il Governo ha approvato l’emendamento che porta la “mera” segnalazione all’Agenzia dell’Entrate per chi non aderisce all’acquisizione dei Pos nel proprio negozio, ma niente multa. Almeno questo avverrà fino a che non vi sarà pieno accordo tra banche e Governo in merito alla riduzione delle commissioni bancarie.
POS, SCONTRINO E LOTTA CONTANTE: COSA CAMBIA NEL DL FISCO
Secondo l’ex Ministro del Tesoro Vincenzo Visco l’operazione del M5s sul Decreto Fiscale è tutt’altro che una mossa per combattere l’evasione fiscale, bensì «Sembra di essere tornati a quando Renzi metteva l’obbligo del Pos ma si scordava di inserire le sanzioni. A Di Maio, invece, va bene arrestare i grandi evasori, ma non combattere l’evasione di massa. Alla fine sono voti». Contraria anche Maria Cecilia Guerra (economista ed ex viceministro del Lavoro sotto il Governo Monti), intervenuta al medesimo convegno di Visco (“Ridefinire il sistema fiscale italiano”) «La decisione è stata presa per non aumentare le commissioni, ma secondo me bisogna tornare indietro. In un normale mercato il costo delle transazioni diminuisce al loro aumento, altrimenti si può parlare di oligopolio delle banche». Oltre allo stop alle sanzioni contro i commercianti, il Decreto Fiscale e la prossima Manovra 2020 prevederanno anche l’estensione dei beneficiari del credito d’imposta al 30% per le commissioni bancarie sostenute da commercianti e autonomi. Ad oggi tale credito vale per i ricavi fino a 400mila euro e viene introdotto dal primo luglio, ma non varrà più solo per le carte ma anche per tutti i pagamenti elettronici, compresi quelli effettuati con smartphone. Novità dell’ultimo testo sul Dl Fisco (che ancora dovrà passare dal voto di Camera e Senato, ndr) la norma per cui i Pos dal 2021 potranno essere utilizzati come unico strumento per i pagamenti (sia elettronici che in contanti). È stata invece rimandata al 1 luglio 2020 la famosa ormai lotteria degli scontrini, ovvero qui premi speciali (con importo totale da 45milioni di euro l’anno) per le estrazioni aggiuntive rivolte ai pagamenti elettronici. La novità è i premi della “nuova” lotteria saranno previsti anche per i commercianti che hanno consentito pagamenti con bancomat e carte elettroniche.