Nonostante le continue raccomandazioni di autorità politiche, sanitarie e amministrative circa l’importanza del distanziamento sociale, al fine di contenere la diffusione del Coronavirus, un giovane di Lodi, pur consapevole di essere positivo al Covid-19, ha invitato i suoi amici a casa per una festa, consumatasi nel pomeriggio di Pasqua. Al party hanno partecipato in tutto 6 ragazzi, tutti d’età compresa fra i 17 e i 24 anni e l’assembramento domestico si è protratto per qualche ora, almeno sino a quando un vicino, insospettito dai rumori provenienti dall’appartamento, ha deciso di allertare la polizia per segnalare il fatto. Le forze dell’ordine, giunte sul posto con le volanti, hanno constatato con i loro occhi quanto stesse accadendo e non hanno potuto fare altro che far scattare le denunce per violazione del testo unico delle leggi sanitarie e, in particolare, per non aver osservato l’ordine teso a impedire il diffondersi di una malattia infettiva. C’è però un dettaglio, ancor più grave, in questa folle vicenda pasquale: tutti gli ospiti dell’organizzatore della rimpatriata hanno asserito agli agenti di polizia di essere a conoscenza dello stato di salute del loro amico e di non averci badato troppo. Inevitabile, per tutti i presenti, la quarantena domiciliare imposta dalle autorità sanitarie.



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