Gli operai di Stellantis potranno a breve godere di condizioni speciali per poter acquistare le nuove Maserati. E’ questa la bizzarra comunicazione che ha raggiunto appunto i dipendenti del gruppo automotive, anche quelli in cassa integrazione, negli scorsi giorni. Ne dà notizia il Corriere della Sera, riportando anche le parole del delegato sindacale che ha commentato: “Non so se ridere o se piangere, io in cassa integrazione guadagno 1.180 euro al mese, e queste vetture costano tra 80 e 200 mila euro. Neanche se accetto l’invito di andare a lavorare in Polonia potrei acquistarle”.



Ma vediamo la lettera che Stellantis ha inviato ai suoi dipendenti: “Caro/a collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici”. La missiva è stata recapitata due giorni fa, 10 settembre 2024, a ben tre mila lavoratori che lavorano presso le Carrozzerie di Mirafiori, stabilimento dove la produzione è calata dell’83% in un anno.



MASERATI E STELLANTIS, COSA SI LEGGE NELL’EMAIL

Nell’email si invita a scegliere i modelli fra le Grecale, le Gran Turismo Folgore, il cui solo il rosso costa 25mila euro, e le Grancabrio. “Potrai scegliere la configurazione che più preferisci i sul sito maserati.it, a eccezione di Fuoriserie”, si legge ancora. Giacomo Zulianiello, delegato Fiom e nel contempo operaio dello storico plant torinese, si è detto quindi altamente stupito da questa proposta, e probabilmente anche gli altri 2.999 destinatari della lettera, o più o meno quasi.

“Il problema èche nei prossimi mesi lavoreremo molto poco. Ci aspetta uno stop quasi totale di almeno un mese. Altro che Maserati. Facciamo fatica a mettere insieme il pranzo con la cena”, ha concluso Zulianiello. La fabbrica di Mirafiori produce la Fiat 500 elettrica e alcuni modelli di Maserati e i lavoratori sono in solidarietà fino al prossimo dicembre, lavorando a chiamata quando ci sono ordini.



MASERATI E STELLANTIS, QUALE FUTURO PER IL TRIDENTE E LA 500?

La speranza è che il lavoro possa tornare a risollevarsi nei prossimi mesi, quando dovrebbe scattare la produzione della nuova Fiat 500 Ibrida. Dopo aver terminato il ciclo di vita della hybrid precedente, che veniva realizzata in Polonia, nel noto stabilimento di Tychy, il gruppo ha deciso di dare un po’ di respiro al plant torinese, annunciando appunto l’arrivo di un nuovo “cinquino” costruito praticamente al 100% in Italia, dalla piattaforma, al motore, passando per il cambio e via discorrendo.

L’idea è quella di utilizzare come base di partenza la suddetta Fiat 500 elettrica, per poi modificarla di modo da poter introdurre il serbatoio della benzina, il motore, la scatola del cambio e tutte quelle componenti che ovviamente non si trovano su una vettura a batteria. La scelta potrebbe risultare vincente ma in merito a Maserati, invece, non sembra vedersi la luce in fondo al tunnel, con le vendite ormai a picco: solo un eventuale “acquisizione” di Ferrari, con la creazione del famoso polo del lusso auspicato anni fa da Marchionne, potrebbe salvare il marchio del tridente.