In gita con Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Sua Santità. Chi paga? Il Papa. Sono alcuni de tanti di poveri di Roma, un numero che cresce sempre più. Gente che fa fatica a mettere il pranzo con la cena, figuriamoci concedersi una vacanza al mare. Gente che non ha neanche una casa e una spiaggia forse l’ha vista una volta nella vita. Ma anche loro lo meritano. Qua non siamo al Billionaire, qua siamo su u pulmino dove si rispetta ogni norma di sicurezza, con loro anche monsignor Krajewski: “Il Santo Padre desidera ridare dignità a queste persone – dice a La Stampa il Porporato – che hanno un bisogno disperato di evadere per qualche ora dalla triste e dura realtà quotidiana, da cui non escono mai. Ecco perché Francesco mi ha chiesto di accompagnarli al mare e in pizzeria”. Un po’ come quella scena mitica del film capolavoro Qualcuno volò sul nido del cuculo dove Jack Nicholson porta a fare una gita in battello i matti dell’ospedale psichiatrico che vivono dietro le sbarre, reclusi.



LA PIZZA PONTIFICIA

Una vacanza intelligente, una volta alla settimana, non nei weekend perché c’è troppa gente: “Si parte nel pomeriggio, quando la gente diminuisce sul bagnasciuga. Destinazione spiagge pubbliche, con gruppi di 13-15 alla volta, soprattutto per evitare assembramenti, ma anche per riuscire a dialogare con maggiore coinvolgimento dei presenti” spiega l’elemosiniere. Alle 19 e 30 la “pizza pontificia”. Un momento in cui ognuno racconta le proprie fatiche sofferenza per condividere, per essere ascoltati. Durante queste cene “tornano ad avere volti illuminati dalla gioia della dignità. Mi si apre il cuore”.  Per Krajewski, “ciò che più conta è che i poveri riescono ad assaporare un po’ di normalità, a godersi qualche ora di svago. Sono contenti, e tornano nel dormitorio più sereni. Per loro giornate così sono un dono, perché diversamente non avrebbero la possibilità di vedere il mare e di mangiare una pizza in un clima disteso”. A settembre al mare ci andranno le donne con disturbi mentali in cura dalle suore di Madre Teresa. Non si ammala nessuno, non si contagia nessuno, qua non siamo al Billionaire.

Leggi anche

Papa Francesco: “basta apologia nel raccontare la Chiesa”/ “Ferite si guariscono mostrando anche le macchie”Papa Francesco all’Ucraina “Dio chiederà conto di tutte le lacrime”/ “Si convertano i cuori: speranza è pace”