I nuovi poveri, in Italia, sono aumentati del 44% nel 2020: questo è il drammatico e allarmante responso restituito dal rapporto a cura della Caritas sulla povertà e sull’esclusione sociale nel Belpaese. Dal documento si evince che, nel corso dell’anno pandemico, si è registrato un incremento vertiginoso delle nuove povertà, un terzo delle quali ha proseguito ad accedere al programma di aiuti della Caritas anche durante il 2021.
Il discorso, però, è più complesso e articolato di quanto possa apparire, in quanto sono peggiorati tutti gli indicatori sociali individuati per il monitoraggio delle difficoltà a livello sociale. Innanzitutto, la percentuale dei poveri cronici, vale a dire coloro che sono a carico della Caritas da un periodo di tempo superiore ai cinque anni, è cresciuta del 25,6-27,5 per cento. Inoltre, nel 2020 Caritas italiana ha supportato 1,9 milioni di persone e si è registrata la presenza di oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto agli anni che hanno preceduto l’emergenza sanitaria, giungendo così alla soglia purtroppo da record di persone in stato di povertà assoluta (5,6 milioni, pari a 2 milioni di nuclei familiari).
NUOVI POVERI IN ITALIA, LA CARITAS: “FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ ANCHE AL NORD”
Non è poi trascurabile nemmeno il delicato capitolo inerente alle famiglie. Come si evince dal rapporto Caritas, l’incidenza dei nuclei in povertà assoluta si è confermata superiore nella porzione meridionale dello Stivale (9,4%), crescendo tuttavia in maniera significativa anche nelle regioni del Nord, che hanno compiuto un balzo percentuale in avanti piuttosto rilevante, passando dal 5,8 al 7,6%.
Vi è poi il tasto dolente dei minori e degli under 34: “Da anni ormai – recita il documento – la povertà assoluta è strettamente correlata all’età, tende cioè ad aumentare al diminuire di quest’ultima, tanto che l’incidenza maggiore si evince proprio tra bambini e ragazzi under 18 (13,5%), a fronte di un’incidenza del 5,4% per le persone over 65”. Statistica dura da accettare anche per i giovani adulti d’età compresa tra i 18 e i 34 anni, per i quali le nuove povertà pesano per il 57,7%. A livello meramente geografico, effettuando una ricognizione regionale si scoprono alcune sostanziali differenze territoriali, con sorprese decisamente inaspettate; infatti, la maggiore incidenza di nuovi poveri si è registrata in Valle d’Aosta (61,1%), seguita, nell’ordine, da Campania (57%), Lazio (52,9%) e Sardegna (51,5%).