La povertà minorile è una piaga che nel mondo ha assunto proporzioni gigantesche e si sta aggravando a causa delle guerre e degli eventi climatici. In Italia quasi 1 milione e 600 mila minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. La crisi economica ha inciso fortemente sulle condizioni di vita di bambini e ragazzi. Fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta al diminuire dell’età.



La povertà economica è strettamente legata alla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. La povertà educativa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo. Ecco perché è necessario porre attenzione al tema della povertà educativa, mettere al centro il minore e promuovere il valore della comunità educante.



Già dal 2016 un’alleanza per contrastare questo fenomeno è stata messa in campo da Governo, Fondazioni di origine bancaria, Terzo settore  ed è stato siglato un Protocollo d’Intesa per la gestione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

Complessivamente, il Fondo ha un valore complessivo attuale di oltre 700 milioni di euro. Le scelte strategiche del Fondo sono definite da un apposito Comitato di indirizzo strategico composto da 15 rappresentanti nel quale sono pariteticamente rappresentate le Fondazioni di origine bancaria, il Governo, le organizzazioni del Terzo Settore e rappresentanti di Inapp e Eief – Istituto Einaudi per l’economia e la finanza. L’operatività del Fondo è stata assegnata dall’Acri all’impresa sociale  Con i bambini, società senza scopo di lucro, che ha pubblicato a oggi 20 bandi e iniziative per l’assegnazione delle risorse, selezionando complessivamente più di 400 progetti in tutta Italia, progetti approvati, sostenuti con un contribuito di oltre 350 milioni di euro, coinvolgono mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie. Attraverso i progetti sono state messe in rete oltre 7.500 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori.



È stato recentemente ricostituito il Comitato di indirizzo del Fondo da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri di cui fanno parte rappresentanti interministeriali e degli enti del Terzo settore e Fondazioni e tutti gli anni vengono pubblicati i bandi per presentare i progetti che sono scelti dal Comitato e finanziati con le risorse stanziate annualmente dalla partnership istituzionale. e per seguire i lavori del Comitato e dei Bandi basta collegarsi ai siti https://bandi.agenziacoesione.gov.it/login, https://www.acri.it/fondazioni/progetti-in-retehttps://www.conibambini.org/contrasto-della-poverta-educativa-minorile/.

Si consideri che per le prospettive dell’attività futura del Comitato di indirizzo, in connessione all’attuazione del Piano operativo nazionale per l’inclusione sociale cofinanziato dall’Unione europea, sarà opportuno prevedere spazi complementari tra policy pubbliche e operatività del Fondo, posto che tra gli obiettivi del predetto Piano vi è anche quello della tutela dell’accesso ai diritti fondamentali per minori e adolescenti. Un principio di sussidiarietà particolarmente efficace dovrà accompagnare l’individuazione delle emergenze più evidenti per poter sostenere i nostri minori nel difficile e complicato percorso di crescita perché alla privazione economica e materiale si aggiunge un’altra povertà, ugualmente grave e drammatica, ma più insidiosa, difficile da misurare. Perché la povertà educativa, è la privazione, per i bambini e le bambine, gli e le adolescenti, dell’opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.

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