Giuseppe Povia approfitta della ricorrenza del 25 aprilecantautore ha rivisitato la tradizionale “Bella Ciao” chiamandola “Italia Ciao” e sottolineando come l’Italia oggi si troverebbe sotto una dittatura più temibile di quella nazifascista, ovvero quella dell’Unione Europea. Povia inizia la canzone ricordando in sintesi: “Italia ciao, l’americano ti ha liberato dall’invasore, oggi si parla ancora di quel ventennio ma l’invasore è ancora qui: i nuovi Hitler vestono in giacca e cravatta e sono a Bruxelles“. Insomma, un’accusa pesantissima all’Europa e al cappio finanziario con il quale strangolerebbe l’Italia, una “dittatura morbida” che secondo Povia uccide ben più di quanto abbiano fatto quelle del passato. Povia ricorda le situazioni di disagio che si moltiplicano in Italia, come quelle dei terremotati che ancora aspettano un vero sostegno dallo Stato, e nel commento al video spiega: “Ho rivisitato “Bella Ciao”. Farà arrabbiare qualcuno ma… è la verità, perciò la dovreste DIFFONDERE a macchia d’olio. Buon 25 aprile fanciulli e fanciulle.



POVIA RIVISITA “BELLA CIAO”, INSULTI ED ELOGI

Povia, vincitore del Festival di Sanremo nel decennio scorso, non è nuovo a sortite del genere: considerato vicino ad ambienti di destra e sovranisti, ha sempre preso le distanze in diverse interviste dall’Unione Europea, a suo parere gestita da tecnocrati capace di imporre per l’appunto una vera e propria dittatura finanziaria. Per Povia non sono mancate critiche da chi ha visto la rivisitazione di “Bella Ciao” semplicemente come un modo di provocare e infastidire durante le celebrazioni del 25 aprile. “Mamma mia che delirio, non vale neanche la pena insultarti“, scrive qualcuno. Altri invece elogiano l’iniziativa del cantautore, soprattutto per quanto riguarda i riferimenti all’attualità. Tra i commenti su Instagram si legge: “Ho avuto il piacere di conoscerti.. Una persona vera… Una musica bellissima… L’ho girato a tanti amici miei… E tutti sono rimasti compiaciuti… questa é la vera “Bella Ciao” di questo periodo… È perfetta.” Insomma, se l’obiettivo di Povia era far discutere, allora missione compiuta.



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